Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Dal prossimo gennaio Cagliari, Iglesias e Quartu avranno le zone franche

Fonte: La Nuova Sardegna
29 ottobre 2009

GIOVEDÌ, 29 OTTOBRE 2009

Pagina 6 - Sardegna


Sono 22 le aree in cui le agevolazioni fiscali favoriranno il decollo e lo sviluppo delle imprese




ANTONELLO PALMAS

CAGLIARI. Ci sono anche Cagliari (foto), Quartu Sant’Elena e Iglesias tra le 22 zone franche urbane individuate per favorire lo sviluppo delle aree più deboli: dal prossimo gennaio scatteranno agevolazioni fiscali e contributive che invoglino alla creazione di nuove attività nelle micro e piccole imprese (massimo 50 addetti), con una dotazione finanziaria iniziale di 100 milioni di euro.
In particolare alla zona franca urbana di Quartu andranno 5 milioni di euro, a quella di Cagliari 4,3, a Iglesias 3,8. Le imprese beneficeranno di esenzioni fiscali e contributive (Ires, Irap, Ici e previdenza) sino a 14 annualità.
L’iniziativa è stata presentata ieri dal ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, in occasione della cerimonia di sottoscrizione dei contratti dei 22 sindaci delle città interessate.
Le altre città o centri interessati si trovano in aree considerate economicamente deboli di alcune regioni italiane del Mezzogiorno ma anche del centro.
Eccole: Catania, Gela e Erice (Sicilia), Crotone, Rossano e Lamezia (Calabria); Matera (Basilicata); Taranto, Lecce e Andria (Puglia); Napoli, Torre Annunziata e Mondragone (Campania); Campobasso (Molise); Velletri e Sora (Lazio); Pescara (Abruzzo); Massa e Carrara (Toscana); Ventimiglia (Liguria).
«Con le zone franche urbane - ha detto il ministro per lo Sviluppo economico, Scajola - intendiamo replicare in Italia la positiva esperienza sviluppata nel 1997 in Francia. In quelle aree sono state individuate 100 periferie sensibili, dove, nel periodo 1997-2001 è raddoppiato il numero delle imprese e triplicato quello degli occupati».
Ma per l’Italia i promotori del Governo prevedono risultati ancora migliori di quelli francesi.
«Triplicare le imprese e quadruplicare l’occupazione», afferma il ministro, che annuncia: saranno istituite altre zone franche utilizzando i 50 milioni annuali previsti dalla legge Sviluppo. E ulteriori 45 milioni dovrebbero favorire la creazione di un area agevolata nell’Abruzzo colpito dal sisma.
«L’obiettivo - spiega Scajola - è ridurre il divario socio-economico tra nord e sud e costruire un’Italia più equa e coesa».
Il varo avviene dopo il via libera della Commissione europea: «Si tratta di misure - dice Neelie Kroes, commissaria Ue responsabile della concorrenza - permettono di stimolare la creazione di nuove attività in quartieri sfavoriti, l’occupazione locale e quindi lo sviluppo di un tessuto che favorirà lo sviluppo socio-economico, senza turbare la concorrenza in maniera significativa».
Si tratta in realtà di un progetto messo in cantiere dal governo Prodi nella Finanziaria 2007 che aveva come modello proprio quello francese.
Dopo un lungo lavoro di Comuni, Regioni e Cipe che ha tenuto conto di determinati parametri è stata creata una sorta di mappa delle zone più bisognose. Zone che in Sardegna sarebbero tutte concentrate al sud e in particolare a Cagliari e zone limitrofe, senza considerare le aree dell’interno, in particolare il Nuorese, considerato tra le aree più depresse dell’isola.