Rassegna Stampa

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Turismo nell’Isola, denuncia Cgil: “Irregolarità sul lavoro nel 70 per cento dei casi”

Fonte: web sardiniapost.it
11 luglio 2022

Turismo nell’Isola, denuncia Cgil: “Irregolarità sul lavoro nel 70 per cento dei casi”

Le diverse irregolarità nel lavoro del turismo, da quelle più piccole a quelle più grandi sino ad arrivare a dipendenti in nero, rappresentano il 70 per cento del totale. In più il 40 per cento dei lavoratori ha un contratto precario e il 60 per cento è a tempo parziale, con retribuzioni tra le più basse rispetto a qualsiasi altro settore economico e produttivo. Sono i principali numeri forniti dalla Cgil e che ha convinto anche quest’anno la Filcams regionale a promuovere la campagna “Mettiamo il turismo sotto sopra, ridiamo valore al lavoro”.

Fino al 5 agosto i delegati del sindacato saranno nelle spiagge e località turistiche, per dare risposte e informazioni sui diritti e su come tutelarsi in casi di irregolarità. Venti appuntamenti da Santa Teresa a Villasimius, Alghero, Tortolì, Pula e Sant’Antioco, solo per citare alcune tappe. “Le dichiarazioni degli imprenditori sulla mancanza di disponibilità di personale svelano la diffusione di condizioni di lavoro inaccettabili che giovani e meno giovani non sono più disposti ad accettare – ha detto la segretaria regionale Filcams Cgil, Nella Milazzo -, non certo perché non hanno voglia di lavorare o perché percepiscono il reddito di cittadinanza, come qualcuno vorrebbe far credere”. “La realtà purtroppo è un’altra: in Sardegna la crescita del settore – spiega il sindacato – non è direttamente proporzionale all’aumento di occupazione di qualità, si tratta spesso di un occupazione non regolare, contratti part-time finti con lavoro effettivo di sessanta ore a settimana, lavoro nero e grigio con una serie di illeciti e abusi spesso subiti pur di lavorare”. “Gli stagionali sono esposti a ricatti e condizioni di lavoro al limite dello sfruttamento – sottolinea la segretaria Filcams Cgil -, perciò è necessario avviare un profondo cambiamento, partendo dal rispetto dei turni di riposo, dal corretto inquadramento contrattuale, dal pagamento di straordinari, festivi e notturni. Tutto ciò significa semplicemente rispettare il contratto collettivo nazionale, che poi è anche garanzia di qualità del servizio turistico nel suo complesso”.