Rassegna Stampa

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Pnrr, ancora disponibili 8 milioni per la valorizzazione degli edifici rurali: riaperto il bando

Fonte: web sardiniapost.it
4 luglio 2022

Pnrr, ancora disponibili 8 milioni per la valorizzazione degli edifici rurali: riaperto il bando

Chiese campestri, stazzi, alloggi per pellegrini (Cambessias), casali, un mulino, un frantoio, vari muretti a secco.

Sono gli edifici rurali che saranno valorizzati e ristrutturati grazie ai fondi del Pnrr (24,1 milioni) destinati alla Sardegna per la protezione del paesaggio rurale. La Regione sta pubblicando gli esiti delle prime domande pervenute: 120 beneficiari in tutto e 15,5 milioni già assegnati, di cui 7,5 a Enti ecclesiastici.

Sono ancora disponibili 8,5 milioni e per questo l’amministrazione ha riaperto il bando: le domande possono essere ripresentate dal 4 luglio fino alle 16.30 del 30 settembre. Il contributo massimo a richiedente è di 150mila euro, l’intervento deve essere avviato entro il 30 giugno 2023 e concluso entro il 31 dicembre 2025, i beni dovranno essere resi disponibili a pubblica fruizione per almeno cinque anni. Le domande riguardano la riqualificazione delle tipologie rurali di edifici individuate dal Piano paesaggistico regionale.

“Si tratta di fondi destinati ai privati, agli Enti di culto, a quelli del terzo settore – ha detto l’assessore della Cultura, Andrea Biancareddu illustrando gli esiti del bando – l’obiettivo è rimettere in movimento quello che appartiene alla nostra cultura identitaria, restituendo forza al paesaggio rurale anche in funzione del prolungamento della stagione turistica, perché questi beni, rimessi a nuovo, possono sicuramente essere una attrazione per i turisti”.


L’intervento mira a migliorare la qualità paesaggistica del territorio e l’implementazione di soluzioni innovative anche tecnologiche per migliorare l’accessibilità per persone con disabilità fisica e sensoriale.

Inoltre, il recupero del patrimonio edilizio rurale, coniugato ad interventi per migliorarne l’efficienza energetica, contribuisce al raggiungimento degli obiettivi climatici e ambientali, restituendo alla collettività e in molti casi all’uso pubblico, un patrimonio edilizio sottoutilizzato e non accessibile al pubblico.