Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Case a Sant’Elia, scoppia il dialogo

Fonte: La Nuova Sardegna
3 giugno 2008

DOMENICA, 01 GIUGNO 2008

Pagina 1 - Cagliari

La presentazione della riqualificazione del quartiere fatta venerdì a Festarch ha rilanciato il dialogo tra la Regione e l’amministrazione comunale


Ora il presidente Soru dovrà convocare il tavolo istituzionale e creare un momento di confronto formale

ROBERTO PARACCHINI
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CAGLIARI. Festarch ha fatto il miracolo. Il discorso sulla riqualificazione di Sant’Elia si è riaperto. Dopo la doccia fredda di fine aprile (per la Regione) con la non ratifica dell’accordo di programma per il recupero abitativo dei palazzoni del borgo, la realizzazione del museo Betile e del campus universitario di viale La Plaia, la presentazione del progetto fatta l’altro ieri è diventata prova di dialogo. Floris Alkemade, il progettista dell’Office for Metropolitan Architecture (OMA), ha spiegato l’iter che ha portato alle scelte progettuali per il borgo e alla decisione di «risparmiare» i palazzoni che, in una prima fase, si pensava dovessero essere abbattuti.
«Nel proseguo del lavoro - ha spiegato l’altro ieri Alkemade - si è visto che la demolizione non sarebbe stata la strada migliore: sia perchè gli abitanti non la vogliono, sia in quanto le costruzioni presentano una serie di elementi positivi». Da qui: l’individuazione dei punti critici da riqualificare (il piano «piastra» e il pianterreno), un progetto di ricostruzione della vivibilità dei luoghi, l’ipotesi di ampliamento abitativo dell’area (pur da precisare), il rapporto col mare e l’integrazione con (e dei) progetti già esistenti su Sant’Elia (porticciolo e Betile).
In rapporto all’insediamento abitativo, il sindaco Emilio Floris ha «alcune perplessità»: propende per una riduzione all’osso dei nuovi insediamenti. Nei mesi scorsi in consiglio comunale si è affrontato il dibattito legato alla necessità di nuove residenze, anche di edilizia pubblica o sovvenzionata (le cooperative). «In questa prospettiva - spiega Massimiliano Tavolaci, Udc, presidente della commissione comunale consiliare all’urbanistica - si è individuata l’area di Su Stangioni come luogo in cui creare servizi e complessi edilizi per circa diecimila abitanti». Il tutto dovrebbe essere realizzato con un piano di zona. «In questa prospettiva - continua Tavolacci - noi, come maggioranza, propendiamo per la realizzazione di un certo numero di case, ma in numero ridotto. Lo stretto necessario per permettere agli abitanti dei palazzoni di potere, a turno, spostarsi dagli edifici per le necessarie opere di ristrutturazione e riqualificazione. Case da realizzare in modo funzionale all’interno del rione».
Da parte dei progettisti le nuove residenze vengono viste come supporto all’integrazione degli abitanti del borgo e come collegamento col resto della città. «La riqualificazione abitativa proposta da Alkemade - precisa Tavolacci - sarà in grado di dare un contruibuto decisivo al recupero sociale, assieme, come proposto dal progettista, a una serie di iniziative per creare imprese e lavoro». L’assessore comunale all’Urbanistica Gianni Campus, l’altro ieri, ha sottolineato come su Sant’Elia si giochi la credibilità dell’amministrazione. E ribadito che le responsabilità sulla costruzione dei palazzoni e di questi ultimi trent’anni di vita di Sant’Elia sono di tutti.
L’analisi della zona da parte dei progettisti ha rilevato anche che il mare sembra più un estraneo che un elemento integrante. Da qui l’esigenza di intervenire in questo settore tenendo presente anche i progetti che già ci sono sul lungomare: il porticciolo per i pescatori, il recupero dell’ex deposito del sale Nervi, la trasformazione dello stadio e il museo Betile. Quest’ultimo, ha precisato Alkemade, per le sue caratteristiche si presenta come un elemento nuovo che trasforma il contesto. E che diventa anche uno dei punti centrali per il recupero del lungomare. Il progetto prevede anche un ponte sull’acqua per collegare il quartiere al museo. E ipotizza lo spostamento dello stadio, da ricostruire più piccolo e a ferro di cavallo, con l’apertura sul Betile e il mare.
Tutti aspetti, ad eccezione del Betile (per il quale l’iter è già partito), che possono essere discussi in un secondo momento. Per ora occorre intervenire subito sulla riqualificazione abitativa: sono già disponibili 45 milioni di euro. «Per questo occorre dare un segnale di efficienza, soprattutto verso la popolazione del Borgo, iniziando i lavori entro l’anno - spiega Carlo Mannoni, assessore regionale ai Lavori pubblici - tra i punti qualficanti di questo progetto c’è il nuovo sistema viario che prevede l’eliminazione della separazione creata oggi dall’asse mediano e la realizzazione di collegamenti funzionali all’integrazione del quartiere. Per questo riguarda le nuove abitazioni, il pogetto presenta diverse ipotesi, tutte da discutere con l’amministrazione comunale». Poi c’è anche il nuovo stadio... «In questo caso - continua l’assessore Mannoni - si tratta di una proposta: la struttura potrebbe benissimo essere posizionata altrove».
A questo punto il problema è riprendere la discussione tra Regione e Comune. Tra i primi passi ci sarà la convocazione del comitato istituzionale in cui, oltre al presidente della Regione Renato Soru e all’assessore Mannoni, vi sono anche il sindaco Floris e l’assessore Campus, più Francesco Licheri, presidente di Area (l’azienda regionale per le abitazioni). In parallelo, o dopo, dovrebbe essere istituito un tavolo tecnico in cui discutere i progetti, anche col concorso dell’assemblea municipale. Ora il ghiaccio è stato rotto.