Rassegna Stampa

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Cagliari: la scuola lascia i banchi e apre le porte alla città

Fonte: web cagliaripad.it
7 aprile 2022

Cagliari: la scuola lascia i banchi e apre le porte alla città

Oltre cento attività, tra cui laboratori tematici, sport, spettacoli, lezioni, incontri, quattordici associazioni, cinque realtà scolastiche e migliaia di studenti coinvolti nell’evento "ProssimaMente" che si terrà nel capoluogo dal 12 al 15 maggio

 

Per quattro giorni, l’insegnamento lascia i banchi delle scuole. La didattica classica si fa da parte per aprire le porte della scuola alla città di Cagliari, ai luoghi e alla gente, in modo da diventare parte integrante di essa. Oltre cento attività, tra cui laboratori tematici, sport, spettacoli, lezioni, incontri, quattordici associazioni, cinque realtà scolastiche e migliaia di studenti coinvolti. Questi i numeri di “ProssimaMente – La scuola intorno a noi”, iniziativa che si terrà nel capoluogo sardo dal 12 al 15 maggio 2022.

Capofila del progetto, che affonda le radici nel Patto educativo di comunità di Pirri, siglato nel 2021, è l’Istituto Comprensivo di Pirri 1–2 – oggi è stato presentato nella Sala Consiliare del Palazzo Civico di via Roma dal Dirigente scolastico Valentino Pusceddu,  alla presenza del Sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, affiancato dall’Assessora all’Istruzione, Rita Dedola, dal Presidente del Consiglio Comunale, Edoardo Tocco e dalla Presidente della Municipalità di Pirri, Maria Laura Manca.

“Questi due anni – ha commentato Truzzu – ci hanno lasciato un generale clima di sfiducia e c’è l’idea diffusa che tutto quello che ci circonda non ci appartenga. Invece ci vuole un pensiero che metta al centro il concetto di bene comune perché la possibilità di conoscere il nostro territorio e la nostra città, significa darci maggiore consapevolezza di ciò che abbiamo intorno. Conoscere il luogo dove si vive rende più difficile violentarlo”.

“Siamo – ha aggiunto l’assessora Dedola – tutti chiamati ad assumerci delle responsabilità di questa educazione perché tutta la comunità, con iniziative come queste, viene coinvolta nella formazione dei giovani. I bambini e i ragazzi, con l’aiuto dei grandi, vanno educati a capire, a sentire la città come il luogo ove formarsi, un luogo proprio di cui tutti dobbiamo avere cura”.

Tutti sono stati concordi nell’individuare il mondo della scuola come uno dei più colpiti dalla pandemia e questo non ha fatto che portare alla luce alcuni problemi che da sempre accompagnano l’istruzione. In questo modo, però, la parte didattica classica, vuole lasciare il passo ad un qualcosa di più innovativo che consenta ai bambini e agli adolescenti di sviluppare quella voglia di relazionarsi con gli altri, messa duramente alla prova dalle restrizioni del Covid.