Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nuovo stadio, c'è il sì di Cappellacci

Fonte: L'Unione Sarda
22 ottobre 2009

Dopo la scoperta dell'atto che vincola l'amministrazione a realizzare nell'area ceduta dalla Regione un impianto pubblico

«Faciliteremo le scelte del Comune nell'interesse di tutti»

Venerdì la Giunta comunale approverà una delibera in cui chiederà alla Regione di eliminare le clausole che impediscono di inserire lo stadio Sant'Elia tra il patrimonio disponibile, quindi vendibile.
«La Regione non solo non si opporrà ma faciliterà le scelte del Comune nell'interesse dello sport e della Sardegna». Se l'ostacolo alla vendita dello stadio al Cagliari calcio era l'atto notarile del 1961 con il quale la Regione cedeva l'area di Sant'Elia al Comune a patto che ci facesse uno stadio comunale, il presidente Ugo Cappellacci sgombera il campo dagli equivoci. E annuncia che non sarà Viale Trento a porre problemi.
La dichiarazione del numero uno della Regione disinnesca la bomba trovata martedì sotto il tavolo tecnico tra Comune e Figc proprio nel giorno in cui il Municipio doveva fornire alla Federazione italiana gioco calcio la certezza che Cagliari avrebbe avuto un impianto adeguato nel quale giocare le partite dei campionati europei nel 2016, se l'Italia dovesse ospitarli.
ATTO SCONOSCIUTO Un atto notarile spuntato fuori all'improvviso che ha rischiato di mandare all'aria un'operazione che a 14 mesi dal sì del Consiglio comunale aveva ottenuto la benedizione del sindaco. Molti si sono chiesti come è stato possibile che quel documento sia spuntato fuori solo due giorni fa nonostante della vendita dello stadio si parli da almeno nove anni (il primo progetto presentato dal Cagliari calcio è del 2000) e da almeno 16 mesi sia stata formalizzata la nuova proposta della Karalis arena.
I DUBBI C'è stata negligenza da parte degli uffici coinvolti (che sarebbero poco convinti dell'operazione) o qualcuno ha tirato fuori il jolly all'ultimo momento per mandare all'aria la partita? Mario Mossa, dirigente comunale dell'edilizia privata e membro del tavolo tecnico, si chiama fuori: «Prima non si parlava di vendita ma di cessione del diritto di superficie. E poi non è semplice trovare un documento del 1961».
L'argomento ieri è stato al centro di numerosi incontri politici informali, ma nessuno ha voluto dichiarare nulla. Il sindaco avrebbe chiesto il silenzio stampa sull'argomento, almeno agli assessori. Forse lo ha fatto dopo che Giuseppe Farris, assessore al Personale, aveva rilasciato una dichiarazione polemica sull'argomento: «È grave che solo ora sia emerso che c'è un vincolo su quell'area. Ma sono convinto che al di là delle connotazioni giuridiche, se vi è la volontà politica di andare avanti si può procedere».
Insomma, per Farris, che parla principalmente da politico e secondariamente da giurista, si può formalizzare l'accordo con il Cagliari e con la Figc anche nell'attesa che la Regione liberi il Comune dai vincoli imposti con l'atto del'61. «Gli uffici stanno lavorando per capire che cosa è corretto fare», dice Cappellacci.
LA GIUNTA Di sicuro venerdì la Giunta comunale approverà una delibera in cui chiederà alla Regione l'eliminazione delle clausole vincolistiche che ad oggi impediscono di trasferire lo stadio dal patrimonio indisponibile a quello disponibile per dare il via alla vendita. Lo ha chiarito con una nota l'assessore al patrimonio Luciano Collu spiegando ancora una volta i termini della questione dopo i dubbi espressi in Consiglio comunale.
I VINCOLI «Il 5 luglio 1961, con atto notarile rep. 10.545 la Regione trasferisce il mappale su cui attualmente sorge lo stadio imponendo la clausola di restituzione qualora l'area non venisse utilizzata per la costruzione dello Stadio comunale; il 30 maggio 2003», ricostruisce Collu, «con atto notarile rep.86707, vengono trasferite anche l'area recintata dello stadio e quella dei parcheggi. Nell'atto è presente la clausola che obbliga il Comune di Cagliari a utilizzare il suddetto terreno esclusivamente per la realizzazione delle finalità di pubblico interesse indicate nell'accordo di programma del 29 agosto 2000. Tale accordo all'articolo 6 recita: “Tali aree di cui si definisce la cessione in favore del Comune di Cagliari, col vincolo di destinazione pubblica, risultano essere: (...) - area in Sant'Elia, di complessivi ettari 36,234...”. Gli atti», aggiunge l'assessore al Patrimonio, «dimostrano ampiamente che l'area su cui sorge lo stadio, la zona recintata e i parcheggi dello stesso sono indiscutibilmente patrimonio indisponibile del Comune di Cagliari, poiché il Comune stesso ha sempre utilizzato tali aree agli scopi indicati nei succitati atti. Per concludere l'iter di vendita dell'area a privati», conclude Collu, «l'assessorato al Patrimonio ha predisposto una proposta di deliberazione alla Giunta comunale nella quale si chiede alla Regione autonoma della Sardegna l'eliminazione delle clausole sopracitate al fine di inserire lo stadio nel patrimonio disponibile del Comune di Cagliari».
I PARERI Intanto gli uffici comunali stanno lavorando a ritmi intensi per fornire una serie di pareri richiesti dal sindaco. Pareri tecnici, amministrativi, legali sulla fattibilità della vendita dell'impianto, sulle procedure per l'alienazione dell'area, sulla demolizione della struttura esistente, sulla stima dell'impianto e sulla possibilità di trattare con una società che deve al Comune molti soldi (secondo la società rossoblù è esattamente il contrario) per i canoni d'affitto dello stadio e con la quale è in causa da anni. Non a caso alcuni pareri sarebbero negativi (su questo non c'è conferma ufficiale) ma va chiarito che le consulenze interne non sono vincolanti per il sindaco. Piuttosto non è chiaro perché a coordinarli non sia il direttore generale, cui spetta proprio questo compito.
IL DOSSIER Martedì prossimo, intanto, sarà consegnato alla Federazione italiana gioco calcio il dossier sull'organizzazione logistica della città che dovrà essere consegnato al comitato organizzatore di Euro 2016 a sostegno della candidatura dell'Italia. Nel documento è contenuto il lavoro dello staff coordinato dal capo di gabinetto del sindaco, Francesco Cicero che riguarda gli hotel in città e nell'hinterland, i trasporti pubblici, le aree di accoglienza delle tifoserie e altro.
CAPPELLACCI-FLORIS Venerdì pomeriggio, invece, si incontreranno il sindaco Emilio Floris e il presidente della Regione. È possibile che nell'occasione Cappellacci sappia già che cosa gli hanno riferito gli uffici e che, in presenza di una delibera della Giunta comunale che chiede formalmente di cancellare i vincoli sullo Stadio, si possa concludere anche formalmente la partita entro venerdì 30, termine ultimo accordato dalla Figc al Comune per risolvere gli ultimi problemi.
FABIO MANCA

22/10/2009