Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Terrapieno, aria di protesta: «Viviamo in emergenza»

Fonte: L'Unione Sarda
21 ottobre 2009

Via San Saturnino. L'allarme: quel muro sta crollando 



Il degrado, l'incuria e le perdite d'acqua sono i nemici degli abitanti che vivono nelle case sotto le scalette di viale Regina Elena. Ieri è stata tagliata una pianta che rischiava di cadere sulle abitazioni.
Il muro sta crollando ma non c'è niente da festeggiare. In un attimo la parte centrale di via San Saturnino a cui si accede dalle scalette di viale Regina Elena, si ritrova transennata, dopo un sopralluogo della Protezione civile. È solo l'ultimo segnale del degrado e dell'incuria del Terrapieno: chi ci abita ha denunciato più volte lo stato di abbandono, evidenziato sia dall'immondezzaio che spunta dai cespugli incolti lungo il viale della passeggiata pedonale, sia dalle strutture fatiscenti e, in qualche caso, non stabili, come i balconcini che appoggiano su colonne (quelle che ancora resistono) traballanti.
L'INTERVENTO Ieri il nuovo intervento degli operai del Comune per porre rimedio all'ultimo allarme: una gigantesca Phytolacca, composta da sei grossissimi tronchi, che con il suo peso rischiava di buttar giù il muro di via San Saturnino e di “schiantarsi” sulle case abitate. La pianta è stata quindi riportata a dimensioni normali, a un'altezza di circa 3 metri, dopo cinque ore di faticoso lavoro. Il muro però resta pericolante. È stata la scusa per risollevare le proteste degli abitanti, inferociti perché si vive, denunciano, in stato di emergenza, anche per la sicurezza.
PROTESTE «Qui sta crollando tutto - dice Angelo Panzali, residente da 27 anni in via San Saturnino - anche 15 giorni fa un'altra perdita d'acqua e questo lastricato di calcare non regge alla pioggia e continua a cedere. Bisogna mettere mano su tutto il Terrapieno: ci avevano promesso di trasformarlo in una “passeggiata sotto le mura”, invece è un cumulo di spazzatura, cespugli e piante incolte diventate il rifugio di pulci e zecche, oltre che dei topi, che ci ritroviamo anche in casa nostra». A che serve - si domandano gli abitanti - questa vista mozzafiato se tutto attorno regna il degrado, se le piante grasse che avevano piantato per abbellire la zona sono sommerse da questi cespuglioni mai sfoltiti, pieni di ragnatele?
LA DENUNCIA Impossibile avere chiarimenti dal dirigente dell'ufficio comunale “Verde pubblico”, irraggiungibile per tutta la giornata. Ma tant'è, la protesta continua. «Non è più un piacere passeggiare lungo il Terrapieno». Diventato il dormitorio dei barboni: anche ieri un vecchietto ricoperto dalle buste dormiva su una panchina, mentre una giovane si sforzava inutilmente di far uscire un po' d'acqua da uno dei rubinetti che nei giorni scorsi le ha consentito di lavarsi mani e piedi, e non solo. Gli abitanti vedono tutto dalle finestre: «È uno sconcio».
CARLA RAGGIO

21/10/2009