Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'Amsicora chiede i danni al Comune

Fonte: L'Unione Sarda
3 giugno 2008

I legali della società sportiva contestano la mancata adozione del piano attuativo

Ricorso al Tar contro il no al progetto di ristrutturazione
Contestato il blocco del progetto di riqualificazione della Ksa Entertainment.
Scende in campo l'Amsicora, ma questa volta non per giocarsi lo scudetto di hockey o per una gara d'atletica, bensì per chiedere un risarcimento danni contro il Comune. Bloccato il progetto di riqualificazione della Ksa Entertainment, società pronta a trasformare il vecchio stadio in un complesso sportivo-residenziale stile anglosassone, venerdì è arrivato anche il ricorso al Tar Sardegna della SG Amsicora, presentato dagli avvocati Alessandro e Monica Dedoni.
NIENTE PIANO ATTUATIVO I legali della società sportiva contestano la mancata adozione del piano attuativo dell'area che ospita l'intero impianto. In realtà, il ricorso andrà ad affiancare quello presentato nel 2006 dai legali della Ksa Entertainment, Renato Margelli e Sara Morella, che avevano contestano al Comune la fattibilità dell'intervento per lo sviluppo del processo di pianificazione relativa all'area dell'ex stadio Amsicora. Per questa ragione, poche ore dopo aver depositato gli atti, i giudici della Seconda Sezione del Tar avevano già fissato in calendario l'udienza, collocandola a ruolo per mercoledì prossimo quando verrà discusso anche il ricorso di chi ha proposto l'intervento. «Il progetto è stato respinto con un unico punto di censura, ovvero l'eccesso di volumetria che ha calcolato i volumi del piano terra», spiega l'avvocato Alessandro Dedoni, componente anche del consiglio direttivo dell'Amsicora. «Per ragioni autonome, proponiamo questa richiesta separata di risarcimento danni. Siamo esterrefatti dal comportamento dell'amministrazione, anche perché la società finanziatrice aveva presentato un progetto preliminare e non definitivo. All'area dello stadio», aggiunge il legale, «il piano urbanistico comunale ha già attribuito per diritto quelle volumetrie, ma ora che viene specificato come utilizzarle il Consiglio comunale ha risposto che sono troppe».
Già due anni fa, la Ksa Entertainment aveva deciso di accompagnare al proprio ricorso una richiesta di risarcimento danni, ora i ai giudici Rosa Panunzio (Presidente), Francesco Scano e Marco Lensi, dovranno valutare anche l'azione giudiziaria della società sportiva.
IL PROGETTO Il motivo della discordia ruota attorno agli indirizzi dati dal Consiglio comunale che sarebbero dovuti essere recepiti nel progetto, in particolare la presenza di un grande albergo di lusso che, secondo alcuni, sbilancerebbe il futuro complesso sul versante ricettivo-commerciale, anziché sul quello sportivo. Il campo da hockey, infatti, essendo all'aperto non consuma nemmeno un metro cubo di volumetria.
REGALO ALLA SOCIETÀ «Si tratta di un progetto nel quale il Comune non metterà un euro», prosegue Dedoni, «e vorremo capire che interesse ha l'amministrazione a determinare il numero delle stanze che potranno essere ricavate all'albergo. Non pensiamo ci siano dubbi sulla vocazione sportiva che avrebbe l'impianto, visto che ci saranno più palestre rispetto a quelle odierne e spazi meglio organizzati per le attività. L'importante è che venga rispettata la volumetria concessa dal Puc. La Ksa Entertainment ristrutturerebbe l'impianto a costo zero per le casse pubbliche: cosa mai ci può essere di più vantaggioso di qualcosa che costa zero?». Affiancati i due ricorsi con le rispettive richieste di risarcimento danni (anche se verranno discussi in due udienze separate), ora la parola passa alla Seconda Sezione del Tar che si riunirà mercoledì per la Camera di Consiglio. Pronti a difendere le posizioni del Comune, gli avvocati Federico Melis e Genziana Farci, mentre contro il ricorso presentato dalla Ksa si sono costituiti “in opposizione” anche alcuni soci dell'Amsicora, da sempre contrari al progetto: Carlo e Andrea Dore, Antonio Marchi e Piero Puggioni.
FRANCESCO PINNA

01/06/2008