Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’assessore comunale ricorre al Tar dopo l’assunzione in Regione senza concorso

Fonte: La Nuova Sardegna
19 ottobre 2009

SABATO, 17 OTTOBRE 2009

Pagina 1 - Cagliari



Giagoni: «Sono un dirigente»

Nel passaggio in ruolo per i legali è stato danneggiato



L’esponente dei Riformatori fa parte dei ventidue funzionari stabilizzati dopo il caso Piredda

CAGLIARI. Gianni Giagoni non si accontenta: assessore comunale ai servizi tecnologici in quota Riformatori, il 30 giugno scorso è stato assunto a tempo indeterminato senza alcuna selezione pubblica dall’amministrazione regionale. Qualificato come quadro, Giagoni si è rivolto agli avvocati Gianni Contu e Matilde Mura è ha ricorso al Tar per ottenere l’annullamento della determinazione con cui è stato assunto alla Regione e la conseguente promozione d’ufficio al ruolo dirigenziale, che - così sostiene - gli spetterebbe di diritto.
Nel passaggio dal ruolo di funzionario dei gruppi consiliari che svolgeva fino all’estate scorsa a quello di funzionario nella categoria D, per i due legali Giagoni è stato pesantemente danneggiato. Soprattutto nella retribuzione: col lavoro nei gruppi politici guadagnava 3.547 euro al mese, da funzionario regionale in ruolo incasserebbe invece soltanto 2635 euro. Una perdita secca di quasi mille euro che evidentemente Giagoni non ritiene compensata dalla certezza del posto di lavoro.
Per i due avvocati in base al provvedimento dirigenziale con cui i ventidue impiegati dei gruppi sono stati assunti la Regione è subentrata «nei precedenti rapporti giuridici». Non solo: nella determinazione vengono «fatti salvi tutti gli aspetti del rapporto» compresi quelli economici. Quindi a Giagoni va riconosciuta la funzione «di direzione, organizzazione, coordinamento, consulenza, studio e ricerca» che secondo il ricorso svolgeva all’interno dei gruppi politici. Con le funzioni gli dev’essere riconosciuto il trattamento economico raggiunto al momento del passaggio al ruolo regionale.
Giagoni può attendere senza ansie il giudizio del tribunale amministrativo: fà l’assessore comunale, una carica che lo esenta per mandato politico dal servizio d’ufficio alla Regione. La ‘retrocessione’ decisa dall’amministrazione regionale a giugno scorso per ora non lo tocca. Ma lo riguarderà concretamente quando il suo mandato di amministratore pubblico sarà arrivato alla conclusione. Ed è per questo che ha deciso di passare all’attacco, sulla scia di una stabilizzazione decisa dai vertici regionali per ragioni da chiarire e mai richiesta dai funzionari dei gruppi.
Quello di Giagoni è il primo ricorso al Tar che arriva dalla folta pattuglia di ex funzionari dei gruppi, passata in blocco al libro paga della Regione. Di questi solo alcuni sono stati destinati agli uffici degli assessorati: Ornella Piredda, autrice degli esposti che hanno originato l’inchiesta per peculato sulla destinazione dei fondi assegnati ai gruppi politici, lavora all’assessorato della sanità. Pochi altri funzionari hanno preferito lasciare i gruppi. L’operazione è avvenuta grazie a un emendamento della finanziaria, quindi con legge regionale. In barba ai laureati che aspiravano a entrare in viale Trento attraverso i concorsi, come prevedono le norme nazionali. Una legge però si può impugnare solo davanti alla Corte Costituzionale e l’eccezione dev’essere proposta nel corso di un giudizio. Finora nessuno ha voluto o potuto farlo. (m.l)