Rassegna Stampa

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Cagliari, i precari storici circondano il Comune: “Ci hanno pure tagliato lo stipendio, siamo alla f

Fonte: web Castedduonline.it
12 ottobre 2021

Cagliari, i precari storici circondano il Comune: “Ci hanno pure tagliato lo stipendio, siamo alla fame” 


I lavoratori del servizio rimozioni, quelli della scuola civica di musica e addirittura lo storico guardiano della palestra di via Mandrolisai che attende, dal 1982, di essere stabilizzato: “Meno ore di lavoro, soldi in meno. Ci stanno umiliando sfruttandoci al massimo”.

 

 

Un lunedì caldissimo per il mondo del lavoro nell’Isola. Non c’è stato solo lo sciopero di Usb e Cobas, che ha portato a sfilare per le strade di Cagliari duecento persone, ma anche la protesta dei lavoratori comunali del servizio rimozioni, della scuola civica di musica e della palestra comunale di via Mandrolisai. Hanno “circondato” il Comune, piazzandosi davanti al cancello principale e chiedendo un incontro urgente con il sindaco Paolo Truzzu. Sono i precari storici, mai stabilizzati nei decenni, nonostante ci sia stata, da parte dell’amministrazione comunale, la possibilità. A capeggiarli Luca Locci dell’Sgb: “Tutti lavoratori cagliaritani che da oltre vent’anni lavorano con rapporti occupazionali per il Comune di Cagliari. Dodici anni fa l’amministrazione, pur avendo i requisiti per la stabilizzazione, non ha voluto stabilizzarli. Sono stati inseriti nelle cooperative sociali e fino ad oggi, pur avendo un basso reddito, non si hanno mai avuto problemi”, denuncia Locci. “Oggi iniziano i problemi. Chi partecipa agli appalti offre meno, il Comune è completamente assente, non verifica i requisiti, non verifica quale contratto viene applicato ai lavoratori della clausola sociale, e così comportandosi affama i lavoratori. Ai lavoratori dei giardini di Cagliari non gli viene retribuito il festivo e lo straordinario sempre per causa di un occulto controllo dell’amministrazione. Stessa cosa nel servizio rimozione di Cagliari, un appalto che fa puzza da più parti, con lavoratori con paga e orario ridotto. Lavoratori maltrattati con turni, recuperi e riposi che non si avvicinano neanche lontanamente al contratto di lavoro. Pur di tagliare  le paghe viene eliminato il servizio notturno e festivo obbligando i lavoratori a essere reperibili per oltre 10 ore consecutive non potendo avere più il riposo compensativo e una vita familiare serena”.
E, tra i manifestanti, c’è anche Gianfranco Noli. Da anni è lui il custode della palestra comunale di via Mandrolisai: “La palestra è in funzione, durante i Covid avevano addirittura fatto allenare la nazionale di calcio a 5. Mi hanno ridotto le ore, ne faccio quattro in meno. Soldi in meno, mi sono lamentato e una società non viene più, ecco anche perchè mi hanno ridotto le ore. Sono precario storico, sin dal 1982. Dovrei pensare alla pensione, invece mi stanno ancora umiliando e prendendo in giro dalla mattina alla sera. Sono sfruttato, come riesco a farmi una famiglia? Con i contributi che verso, e il lavoro part time, potrò andare in pensione quando avrò settant’anni. Ma, ora, come faccio a vivere? Mi sono rimasti pochi soldi. Ci sono stati i concorsi per fare il custode, fisso, al Comune. Non ho potuto partecipare perchè stavo lavorando”.