Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Soprintendenze, la politica della trasparenza

Fonte: L'Unione Sarda
15 ottobre 2009

Convegno. Acceso dibattito tra amministrazione dello Stato, Regione, operatori del settore

Elio Garzillo: il mondo della cultura si evolve, per il futuro serve creatività e comunicazione

L'Italia possiede il più vasto patrimonio artistico e archeologico del mondo. Eppure il ministero dei Beni culturali (Mibac), con qualsiasi governo, è stato sempre ritenuto di serie B. Una poltrona da assegnare come contentino. Un settore snobbato dalla politica che ha altri argomenti su cui confrontarsi. «In Parlamento non si discute quasi mai di monumenti, mentre si dà ampio spazio al prosciutto di Parma». Non è una battuta, ma una delle amare riflessioni emerse nel corso del dibattito che si è sviluppato attorno alla manifestazione "Cultura a porte aperte". La sala settecentesca della biblioteca universitaria di Cagliari ha ospitato ieri una giornata di incontro tra dirigenti delle Soprintendenze, archeologi, archivisti, bibliotecari, amministratori pubblici, sindacalisti, operatori di enti locali e associazioni. Non c'era l'atteso supermanager del Ministero, Mario Resca (ex McDonald's, prima di approdare al palazzo di via Collegio Romano) in trasferta a Los Angeles. Ma erano presenti i suoi collaboratori che portano avanti in sette regioni italiane il progetto della "trasparenza". Ora tocca alla Sardegna. Oggi e domani - con diverse iniziative a Cagliari, Oristano, Sassari e Nuoro - si possono visitare uffici, sedi, musei, archivi:
CASA DI VETRO «Lo scopo - spiega Antonella Mosca del Mibac - è di mostrare il lavoro che svolgiamo in ogni luogo attraverso un approccio del tutto nuovo. Prima era il cittadino che bussava agli uffici delle Soprintendenze per accedere agli atti amministrativi, per conoscere le leggi e i servizi di cui si può beneficiare. Oggi si ribalta il concetto: siamo noi che avviciniamo i cittadini per illustrare la nostra attività nel territorio». A disposizione anche conti e bilanci «perché tutti possano sapere come lo Stato spende le sue risorse».
GARZILLO L'onere di aprire l'incontro al direttore regionale Elio Garzillo, a cui fanno capo tutti gli uffici periferici dei Beni culturali nell'Isola (le soprintendenze). «Il mondo della cultura si evolve, vuole dare luce a nuove iniziative, è un cantiere permanente» dice: «Per questo al concetto della tutela si deve affiancare quello della valorizzazione». In che modo? Garzillo conia uno slogan: «Servono creatività e comunicazione». Un tema molto sentito, quello della comunicazione, che poi ricorrerà in successivi interventi: «Dobbiamo istituire un flusso costante di informazioni all'interno delle stesse soprintendenze che spesso non sanno l'una quello che fa l'altra», sottolinea Gabriele Tola, responsabile per Cagliari, Oristano, Sassari e Nuoro del paesaggio, dei beni artistici e architettonici. Il suo ufficio ha competenze enormi di tutela praticamente su tutta l'isola. Non è semplice. Nel recente passato certe situazioni sono sfuggite al controllo. La maggior parte delle richieste spesso va avanti senza verifiche preventive perché non arriva il parere richiesto: in questo caso la legge prevede l'assenso-consenso che può portare a casi clamorosi di abusi.
POLEMICHE Non mancano, tra i numerosi interventi, gli accenni alle polemiche che hanno arroventato il clima politico degli ultimi anni. I casi delle necropoli puniche di Tuvixeddu e Quartucciu, le tribune di legno nell'anfiteatro romano, il palazzo Aymerich in Castello, fanno ancora discutere. Sono ferite aperte, anche all'interno delle stesse soprintendenze. «E che dire della nuova statale 125 che attraversa le montagne? Vista dall'aereo fa l'effetto di un pugno nell'occhio. Vorrei sapere chi sono i progettisti che hanno ideato quella strada con vecchissime concezioni», accusa Garzillo.
Il dirigente ribadisce l'importanza della tutela a tutto campo: dalle grandi opere pubbliche ai centri storici, dalla politica edilizia («esistono leggi nazionali di cui bisogna tener conto», dice) alla gestione di musei e monumenti. Con la Regione e gli enti locali, però, bisogna lavorare: «Anche qui occorre collaborazione e da parte degli enti locali il rispetto delle normative europee».
L'ASSESSORE BAIRE Al convegno la Regione è presente con una rapida apparizione dell'assessore Lucia Baire che poi s'invola verso Oristano per un altro appuntamento istituzionale. «Stiamo portando avanti la mappatura di tutti i siti», annuncia. Che hanno fatto i suoi predecessori dopo aver varato (nel 2006) il piano per la riforma dei beni culturali? A che punto è l'organizzazione per i sistemi territoriali? Lucia Baire invita l'amministrazione dello Stato a «camminare insieme». Spesso, però, qualcuno si perde per strada. Parlano i nuovi soprintendenti archeologi: Bruno Massabò per Sassari-Nuoro e Marco Minoja per Cagliari e Oristano. Vengono dalla Liguria e dalla Lombardia: oggi si ritrovano a operare nel mondo nei nuraghi e dei fenici. «Mi sono trovato bene ovunque», sorride Minoja: «Lavoreremo bene anche in Sardegna». E poi tocca alla direttrice della biblioteca universitaria Ester Gessa e alla direttrice regionale degli archivi di Stato, Marinella Ferrai Cocco Ortu, presentare la non semplice attività dei loro uffici, spesso oscura, quanto preziosa.
POMPEI Un importante apporto arriva dall'ex soprintendente degli scavi di Pompei, Pier Paolo Guzzo, per quindici anni responsabile del maggiore sito italiano: 2 milioni 300 mila visitatori all'anno. «Pompei è una meraviglia unica che tutti ci invidiano e vengono a vedere», afferma: «Ma attorno c'è il degrado totale. Il futuro di un qualsiasi bene è legato al suo territorio, al sistema che lo circonda. Da solo nessun museo o monumento può vivere». Neppure Pompei.
C. F.

15/10/2009