Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In vendita altri 661 alloggi

Fonte: L'Unione Sarda
15 ottobre 2009

Comune. Ieri il via libera all'unanimità del Consiglio comunale

L'amministrazione ricaverà circa 2,5 milioni

Il Comune aggiorna il piano vendita degli alloggi popolari e mette sul mercato altri 661 appartamenti. La proposta di alienazione , che deve ottenere il via libera dalla Regione, è stata approvata ieri all'unanimità dal Consiglio comunale.
Si tratta di un elenco di 661 appartamenti tra Tuvixeddu, Tuvumannu, Sant'Avendrace e Pirri (Santa Teresa) che si aggiungono ai 1672 già messi in vendita in precedenza (su un totale di 3148 alloggi popolari posseduti dall'amministrazione civica). Vendendoli a una media di 35 mila euro ciascuno (gli inquilini locatari hanno il diritto di prelazione) il Comune conta di ricavare circa 2 milioni e mezzo di euro. Che come stabilisce la legge (560 del '93) devono essere reinvestiti in nuove costruzioni o nella riqualificazione di quelle esistenti.
La Giunta comunale ha deciso di aggiornare i piani di Edilizia residenziale pubblica del 1994 e del 2006 perché non hanno sfruttato appieno le possibilità offerte dalla legge 560 del '93, che consente di vendere il 75% del proprio patrimonio abitativo. «Cagliari aveva raggiunto solo il 48 per cento», ha spiegato l'assessore al Patrimonio Luiciano Collu.
L'ELENCO La maggior parte degli appartamenti, 286, sono in via Castelli. In pratica tutti i palazzi che il Comune ha costruito a Tuvumannu. Altri 236 sono in via Sanna, a Pirri. Sedici sono in via Adige, 52 in piazza dei Carrubi, a Pirri (dal civico 1 al 5), 35 in Piave, 19 in via Ticino, 32 in via Trexenta.
Con un emendamento proposto dalla Giunta sono stati esclusi dalla vendita una palazzina di via Cavour 92 acquistata nel 2000 e un appartamento in via Col Del Rosso costruito 11 anni fa a causa di «anomalie nell'accatastamento dei due stabili» e altri 8 appartamenti, già compresi in precedenti piani di vendita.
Gli alloggi, stabilisce la legge, devono essere venduti prioritariamente agli inquilini. I prezzi sono quelli catastali e non di mercato, ai quali vanno detratti il 20 per cento per la vetustà e un ulteriore 10 in caso di pagamento in contanti. Vantaggio del quale pochi hanno potuto usufruire.

15/10/2009