Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

È deciso: a Monserrato il nuovo ospedale

Fonte: La Nuova Sardegna
30 maggio 2008

VENERDÌ, 30 MAGGIO 2008

Pagina 1 - Cagliari

Attorno all’area del Brotzu la scelta di valorizzare il polo di eccellenza



Renato Soru lo vuole vicino al Policlinico per la velocità nelle procedure



Le società di biotecnologie e di farmacologia di Polaris trasferite vicino al San Michele

ROBERTO PARACCHINI
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CAGLIARI. È quasi certo: il nuovo ospedale dell’area cagliaritana sarà realizzato vicino al policlinico universitario di Monserrato. La decisione definitiva sarà presa in questi giorni, ma il presidente della Regione Renato Soru si è espresso in questa direzione. In diverse occasioni, ma anche l’altro ieri durante l’inagurazione dei nuovi spazi dell’ospedale Brotzu, il governatore della Sardegna ha precisato che la scelta dell’area sarà fatta in rapporto alla funzionalità e al tempo per realizzarlo («è meglio impiegarci tre anni che non dodici»). Ed è per questo che l’area prescelta sarà quella di Monserrato, adiacente al policlinico universitario: sia perchè i tempi possono essere molto minori, in quanto vi sono già tutti i permessi; sia perchè quell’area permette di mettere «a fattore comune tecnologie e servizi». Come «possiamo fare massa critica sulla ricerca - si è domandato il presidente Soru - affinchè l’attività di cura, insieme all’attività di ricerca, possa anche portare impresa e lavoro?». E quale sito migliore, se non quello universitario (a fianco al policlinico), può permettere una «massa critica sulla ricerca» e creare sinergie tra quest’ultima e l’assistenza? Ed è per questi motivi che tra le aree di San Lorenzo e quelle di Elmas (precedentemente individuate), vincerà qualla di Monserrato, dove sarà realizzato uno dei due poli sanitari dell’area vasta. L’altro, di ricerca e sviluppo, sarà costruito con e attorno all’ospedale Brotzu.
«Dobbiamo ripensare anche il ruolo del Brotzu - ha affermato l’altro ieri il presidente Soru - e renderci conto che accanto a questo ospedale c’è il Microcitemico e che, adiacente, c’è la nuova radioterapia e, un po’ più in là, il Businco». Un’area, questa, per la quale si deve «pensare in grande (...), come un’unica cittadella sanitaria». E ciò «ricomponendo questi presidi ospedalieri e acquisendo le aree che sono interposte. A chiunque appartengano». Alcune anche alla famiglia del sindaco Emilio Floris. L’altro ieri, inoltre, il governatore Soru ha incontrato il responsabile di Sardegna ricerche Giuliano Murgia con cui ha discusso lo spostamento delle ricerche, legate al settore farmacologico e biotecnologico, dalla sede del parco scientifico di Pula all’area del Brotzu. In questo modo, e visto l’alta specializzazione dei tre presidi ospedalieri della zona, la Regione punta a creare un complesso interconnesso e in grado di diventare «il polo della degenza e della cura, ma anche della ricerca, pubblica e privata». Capace, quindi, di creare know how: conoscenza utilizzabile anche da imprese in grado di farne business.
L’idea è stimolante anche perchè nel microcitemico (tramite la scuola di Antonio Cao, ma non solo) si svolgono importanti ricerche nel campo biotecnologico. Lo stesso dicasi, solo per fare due esempi (i punti di eccellenza sono tanti), per il dipartimento trapianti del Brotzu, o per l’ematologico del Businco. Si tratterà, poi, di verificare nella pratica la realizzabilità del progetto.
Per il nuovo ospedale (il presidio che dovrà sostituire il Santissima Trinità, l’ospedale Marino e il San Giovanni) è già prevista una dotazione di centocinquanta milioni di euro (come scritto nella delibera «Prima indicazione dell’area su cui costruire il nuovo ospedale di Cagliari» approvata dalla Giunta regionale il 22 novembre scorso) su una spesa stimata in 250 miloni. Gli antefatti del futuro presidio parlano di un concorso, per la scelta dell’area in cui realizzare il nuovo ospedale, a cui hanno partecipato i comuni di Cagliari, Assemini, Capoterra, Elmas, Monserrato, Quartu, Selargius e Sestu. E raccontano dell’individuazione, come aree giudicate appropriate, delle zone proposte dal capoluogo (presso la Piana di San Lorenzo) e da Elmas (l’area ad ovest della dorsale Casic). Ultimamente, però, la verifica dei tempi necessari per la realizzazione della struttura hanno spinto - come accennato - il presidente Soru a optare per l’area adiacente alla cittadella universitaria di Monserrato, dove si trova il Policlinico.