Il procuratore Cottone chiede 30 mila euro a Floris e 70 mila al responsabile dell'area risorse interne
Promozione contestata, il sindaco chiamato a rispondere di danno erariale
Emilio Floris e Augusto Martis, responsabile dell'area risorse interne del Comune, hanno causato un danno erariale di 100 mila euro. È quanto sostiene il procuratore della Corte dei conti, Tommaso Cottone, nell'atto di citazione in giudizio notificato ieri al sindaco e al dirigente comunale.
L'atto di incolpazione, che corrisponde al rinvio a giudizio nel processo penale, è legato al conferimento dell'incarico di dirigente all'avvocato Francesca Frau, funzionario del servizio avvocatura del Comune.
Nel 2007 Frau ricorre al giudice del lavoro per chiedere che le venga riconosciuta la qualifica di dirigente. La causa va avanti e Martis, che rappresenta il Comune anche in udienza, propone una transazione. Per autorizzarla occorre modificare il regolamento comunale degli uffici e dei servizi con una delibera di giunta, che viene predisposta e approvata. Segue una determina dirigenziale, datata 27 febbraio 2007 e firmata da Martis, che attribuisce la qualifica alla dirigente. Il giudice vidima la transazione.
Sembra tutto archiviato sino a quando viene inviato un esposto alle procure della Repubblica e della Corte dei conti. La prima archivia, la seconda invia un invito a dedurre (una sorta di iscrizione nel registro degli indagati) al sindaco, a tutti gli assessori che hanno votato la delibera che ha modificato il regolamento e ad Augusto Martis. Si contesta, tra l'altro, che l'incarico sia stato attribuito senza concorso. Tutti inviano le proprie memorie sulla base delle quali la giunta viene giudicata esente da responsabilità. Floris e Martis, al contrario, vengono incolpati. E, secondo i magistrati contabili, devono rifondere all'erario 100 mila euro, cioè la differenza dello stipendio da funzionario e quello da dirigente, in misura del 25% il sindaco e il 75% il dirigente.
I legali della Giunta, gli avvocati Giovanni Contu e Matilde Mura, e quelli di Martis contano di dimostrare che le accuse sono totalmente infondate. La difesa di Martis sostiene, tra le altre cose, che la transazione è stata vidimata da un giudice civile, e quindi è legittima e che (posizione assunta anche dagli avvocati del sindaco) anche se fosse illegittima non ci sarebbe danno erariale perché l'avvocato Frau era già stato inquadrato come dirigente, seppure con incarico pro tempore. E dunque, se percepiva già lo stipendio da dirigente, non ci sarebbe alcun danno erariale. La data del processo non è stata ancora comunicata ma è verosimile che venga fissata per giugno 2010.
Per ora nessun commento da parte del sindaco, ieri a Vienna, né di Augusto Martis, irraggiungibile al telefono. Parla, ma la sua è una dichiarazione laconica, l'avvocato Frau. «Per quanto mi riguarda la vicenda è chiusa. La conciliazione ha valore di titolo esecutivo ma se qualcuno dovesse contestarlo lo impugnerei».
FABIO MANCA
24/09/2009