Rassegna Stampa

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Cagliari, la rabbia del direttore dell’Orto botanico: “Le pietre nei ficus di piazza Matteotti limit

Fonte: web Castedduonline.it
8 luglio 2020

Cagliari, la rabbia del direttore dell’Orto botanico: “Le pietre nei ficus di piazza Matteotti limitano le radici”

La ghiaia posizionata attorno agli storici ficus fa strabuzzare gli occhi a Gianluigi Bacchetta, docente di Botanica: “Aerazione e sviluppo delle radici limitato. I nomi sulle lapidi sono sbagliati. Quegli alberi resistono da 140 anni alle scempiaggini di noi umani”

 

La tanta ghiaia attorno ai maxi ficus di piazza Matteotti? Bella, forse, a livello estetico. Ma bocciata sonoramente dal punto di vista ambientale. E non dal primo che passa, anzi: Gianluigi Bacchetta è un docente di Botanica all’Università di Cagliari e, da qualche anno, dirige l’orto botanico. Tra ricerche e seminari ha girato oltre mezzo mondo e conosce le piante come il fondo delle sue tasche. Con un post su Facebook, il prof “bacchetta” il restyling effettuato nella piazza cagliaritana: “Non avendo competenze dal punto di vista architettonico ed ingegneristico, evito di commentare le opere di rifacimento della piazza Matteotti, non posso però tacere quanto relativo agli aspetti botanici. Ricoprire di pietrame gli apparati radicali dei fichi di Moreton [Ficus macrophylla Desf. ex Pers. f. columnaris (C.Moore) D.J.Dixon], oltre a non avere alcuna utilità, può solo limitare l’effetto coibentante dato dalla pacciamatura naturale, l’aerazione della rizosfera e la possibilità di sviluppo delle radici avventizie”, nota Bacchetta.

Che ne ha, anche, per i nomi riportati sulle lapidi: “Installare poi delle lapidi, tra l’altro riportanti un binomio scientifico non corretto sia dal punto di vista ortografico che nomenclaturale (Ficus magnolioides Borzì è un sinonimo posteriore del 1897), crea solo confusione e darà una informazione non corretta a tutti coloro i quali leggeranno, fotograferanno e divulgheranno le immagini di questi patriarchi che resistono da circa 140 anni alle scempiaggini di noi umani”.