L'inchiesta nata dalla causa civile che vede i residenti contrapposti a Comune e Abbanoa
Aperto un altro fascicolo dopo quello sul mancato sgombero
Un altro fascicolo, al momento senza indagati, aperto dalla Procura per fare luce su via Peschiera: sequestrati documenti in Comune.
Per ora non ci sono né indagati e neanche un'ipotesi di reato, ma la Procura vuole capire che cosa stia succedendo da un anno a questa parte in via Peschiera e via Castelfidardo: tecnicamente si tratta di una indagine conoscitiva, un “modello 45”, ovvero quello utilizzato per le vicende dove non è chiaro se sia stato commesso o meno un fatto illecito. Un fascicolo aperto dal sostituto Enrico Lussu su impulso del Tribunale, che ha girato «per competenza» gli atti del processo civile che vede parti in causa, oltre ai privati che hanno subìto danni dopo i cedimenti dell'agosto 2008, anche il Comune di Cagliari e Abbanoa. Al momento, dal terzo piano del Palazzo di giustizia si sono limitati a chiedere alcuni atti in Municipio: sotto la lente d'ingrandimento ci sarebbero le concessioni edilizie, in particolare le ultime rilasciate dagli uffici comunali. E soprattutto la magistratura cercherà di capire che cosa è stato fatto nel rione che si affaccia su Tuvixeddu dopo l'apertura della voragine che ha inghiottito un'automobile e reso pericolanti le palazzine del quartiere.
LE INDAGINI L'ultima autorizzazione a costruire risale a due anni fa: l'amministrazione nel 2007 ha dato il via libera all'ampliamento di 30 metri quadri di un attico in via Marengo. Ma lo stabile ha cominciato a sprofondare, come se poggiasse sulle sabbie mobili: la colonna dell'ascensore si è inclinata di qualche grado, nei muri corrono crepe poco rassicuranti. E nella stessa strada, che si incrocia con via Peschiera, nel 2003 è arrivato l'ok per tirar su una palazzina di due piani più seminterrato. Anche se intorno - e non è mai stato un mistero, da dieci anni a questa parte - c'è una roccia che assomiglia da vicino a una forma di gruviera. E, dicono oggi le perizie di ingegneri e geologi, esiste un «grave pericolo» di smottamenti, che per giunta potrebbero essere «anche imminenti». Ad esempio, lo fissa nero su bianco la relazione di Alessandra Boi, perito nominato dal presidente del Tribunale Leonardo Bonsignore.
LE RESPONSABILITÀ L'indagine conoscitiva della Procura potrebbe far luce sulle responsabilità dei crolli. Nel frattempo, chi abita nel rione aspetta di capire come finirà l'altra inchiesta, quella per «inosservanza dei provvedimenti dell'autorità», che vede indagati tutti i destinatari delle ordinanze comunali di agosto: nessuna famiglia ha lasciato le case pericolanti né ha lavorato per «mettere in sicurezza» i palazzi. Nei giorni scorsi, sono partite anche le prime comunicazioni ufficiali (la richiesta di «elezione di domicilio», come prescrive l'articolo 161 del codice di procedura). Anche se forse gli abitanti sono più interessati all'altra indagine: quella sulle eventuali responsabilità e cause dei vuoti nel terreno.
MICHELE RUFFI
18/09/2009