Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cambia casa ma resta imprigionata

Fonte: L'Unione Sarda
27 maggio 2008

Via Seruci. Il Comune l'ha trasferita in un edificio con le barriere architettoniche

Otto scalini impediscono a una donna disabile di muoversi
La donna per entrare e uscire da casa deve essere presa in braccio dai familiari. Anche in bagno c'è uno scalino, altro ostacolo.
Cambia casa e quartiere, ma il risultato è sempre lo stesso: prigioniera in quattro mura. Nella vecchia abitazione comunale, in via Magellano a Sant'Elia, l'ascensore era troppo piccolo per poter entrare con la carrozzina. Da cinque mesi Paola Banchero, insieme al marito e alla figlia, si è trasferita in via Seruci, Is Mirrionis, in un altro edificio comunale: questa volta sono otto scalini a impedirle di entrare e uscire da casa se non presa in braccio dai familiari.
LA BEFFA «Lo scorso dicembre», sbotta Sergio Gesmino, marito della donna che da alcuni anni combatte con una malattia invalidante, «abbiamo accettato la mobilità perché il Comune ci aveva promesso che sarebbe stata costruita una rampa o installato un servoscala. Ci siamo trasferiti fiduciosi, pronti ad aspettare un po' per la realizzazione dei lavori. Sono passati cinque mesi e non è stato fatto niente. I nuovi dirigenti dell'assessorato al Patrimonio ci hanno tolto ogni speranza dicendoci che non si può fare niente».
BAGNO OFF LIMITS Non ci sono soltanto gli otto gradini della palazzina al civico 6 come barriera architettonica: «Anche per andare in bagno», dice sconsolata Paola Banchero, «devo essere presa in braccio perché c'è un gradino prima della tazza e del bidet. Mi devono trasportare mio marito e mia figlia, che adesso è incinta e non può fare sforzi». La mobilità, in base alla legge 104 del '92, era stata presentata accompagnata con tutte le documentazioni che attestavano la disabilità della donna: «Siamo esasperati. Una settimana fa abbiamo presentato una relazione dettagliata alla Prefettura e se sarà necessario denunceremo chi di dovere».
TANTI DISAGI Quella della famiglia Gesmino è soltanto la punta dell'iceberg: «Nei quartieri di Is Mirrionis», spiegano il presidente della circoscrizione 3, Simone Crisponi, e il vice Antonello Fadda, «il problema delle barriere architettoniche, nelle case comunali ed ex Iacp, è un'emergenza. Sono tante le persone praticamente in prigione nelle loro abitazioni. Il Comune e la Regione dovrebbero intervenire con un progetto preciso per risolvere le situazioni più drammatiche».
IL COMUNE L'assessore comunale al Patrimonio, Luciano Collu, è chiaro: «La procedura di mobilità si può completare soltanto con il via libera degli inquilini. Così è stato, anche se lo considero un errore aver consentito questo spostamento sapendo che il problema non veniva risolto. Con gli uffici tecnici valuterò cosa è possibile fare».
MATTEO VERCELLI

27/05/2008