Rassegna Stampa

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Cagliari, nessuna possibilità per gli abusivi: ruspe in arrivo a Medau Su Cramu

Fonte: web Castedduonline.it
21 febbraio 2020

Cagliari, nessuna possibilità per gli abusivi: ruspe in arrivo a Medau Su Cramu

I dirigenti comunali: “Impraticabile ogni ipotesi di risanamento, la Procura andrà avanti con le demolizioni”

Nessuna possibilità per gli abusivi. La Procura andrà avanti: la cosiddetta “edilizia spontanea”, gli immobili abusivi costruiti nel parco saranno buttati giù. Nel corso dell’ultima commissione Urbanistica che si è svolta nella zona i dirigenti di palazzo Bacaredda sano stati chiarissimi: al momento non ci sono strumenti legislativi in grado di salvare le case abusive dalle ruspe.

Sulla questione c’è un’incertezza che dura da troppi anni. Il problema di “Medau Su Cramu” è quello di un abusivismo diffuso per degli immobili costruiti tanti anni fa, in una zona sulla quale incombe un vincolo paesaggistico che riguarda lo stagno di Molentargius e Monte Urpinu e risalente al 1975.

Le richieste di condono partono dal 1985 e vanno avanti nel 1994 e 2003. Ma esistono poi degli immobili per cui non è stata presentata neppure richiesta di condono. In questi anni ci sono state 5 richieste di demolizione da parte della magistratura e ulteriori richieste di condono. Recentemente una pronuncia di demolizione ha interessato i fratelli Porcu per due immobili che hanno concluso i gradi di giudizio. E le abitazioni dei Porcu sono state distrutte.

I dirigenti del Comune hanno chiarito questo: “c’è l’intenzione della Procura di andare avanti con la demolizione degli immobili non condonabili”. Sulle ultime ordinanze ci sono stati anche dei ricorsi al Tar, ma dopo le ordinanze non hanno fatto seguito le demolizioni.  I dirigenti sono scettici su possibili soluzioni del tipo “Piani di Risanamento Urbanistico”: non risulterebbero praticabili. Proprio nel 1985 era stato avviata una proposta di risanamento rimasta lettera morta perché non attuabile.

“Ci sono stati tentativi di trovare soluzioni ai problemi, ma ad oggi queste non esistono”, ha dichiarato Francesca Ghirra, Progressisti, “sarebbe utile conoscere le ultime sentenze. In questi anni c’è stata una cabina di regia in capo alla Regione. La mappatura degli abusi è stata fatta, concordata con la Procura che ha emesso sentenze che gli enti devono eseguire. In certi casi non ci sono le condizioni per il risanamento. Anche se esiste la toponomastica, i servizi elettrici, acqua, il servizio di raccolta rifiuti. Non si tratta di milionari, quanto in molti casi di abusivi di necessità. Se si demolisce si crea un problema sociale con famiglie a cui si dovrà trovare una sistemazione abitativa, e si dovranno dare sussidi di mantenimento. Il Comune può adottare gli atti per intervenire in questa situazione che presenta molti aspetti schizofrenici”.

“Nel 2015 hanno saputo di una sentenza che insanabili quasi tutti i fabbricati. Come se ne esce?”, si domanda Giorgio Cugusi, Riformatori, “con modifiche legislative che la Regione deve fare su una forte spinta del Consiglio Comunale di Cagliari. Perché non si può dire ad una persona che ha vissuto in questa situazione per diversi decenni, ed arrivato alla vecchiaia, che deve demolire la casa. Si deve attivare se necessario una conferenza Stato-Regione che affronti il problema, perché altrimenti i due terzi delle pratiche di condono troveranno il diniego. E’ urgente, affidare ad un professionista di alto livello, lo studio della situazione per trovare delle possibili soluzioni. E’ un problema di dignità per il Comune, e di rispetto per i suoi concittadini. Bisogna capire se si vuole andare avanti con 100 dinieghi o se si vogliono trovare soluzioni politiche attraverso la Regione e lo Stato”.