comune Via dal Piano strategico
Nessuno capiva perché un simbolo dell'era Soru, osteggiato e demonizzato per cinque anni, fosse improvvisamente diventato un'opera strategica per il Comune. E non lo hanno capito nemmeno ieri. Ma un risultato i consiglieri di maggioranza l'hanno ottenuto: la parola Betile scomparirà dal Piano strategico.
Probabilmente sarà un emendamento a togliere il sindaco dalla graticola e a rasserenare quel pezzo di centrodestra che minacciava di non votare il Piano - in congelatore dall'inizio dell'estate - e di creare così un pericoloso incidente politico dalle conseguenze imprevedibili.
Anche ieri per l'ennesima volta il documento che suggerisce le strategie di crescita della città per il prossimo decennio era all'ordine del giorno del Consiglio comunale. Ma non tutti l'avrebbero votato, come era parso chiaro anche nella seduta di martedì, se fosse rimasto un passaggio definito «politicamente imbarazzante»: «Per quel che riguarda il Betile, il mutato scenario fa sì che i finanziamenti non siano più disponibili ma resta l'esigenza di una nuova struttura museale che raccolga le tante testimonianze storiche della città di Cagliari. Magari da realizzare più in centro e in misura ridotta» . Un passaggio indigesto per chi per anni ha giudicato il museo progettato dall'archistar anglo-iraniana Zaha Hadid «un'opera costosa e inutile, finalizzata solo a celebrare la grandeur soriana» . I musei, Cagliari ce li ha: la Manifattura tabacchi, l'ex ospedale militare e in prospettiva il carcere di Buoncammino, hanno sempre fatto notare An, parte dell'Udc e di Forza Italia. Ergo: il Betile anche se in versione short, va cancellato. Subito. Non a caso la nota interpretativa proposta da Emilio Floris («il Betile sparirà dal Piano strategico») era stata giudicata insufficiente.
Ieri in aula è stato l'azzurro Salvatore Mereu a chiedere al sindaco di rinviare ancora una volta il dibattito. I capigruppo hanno detto sì. E così, giusto per non faticare eccessivamente, il Consiglio è stato aggiornato alla settimana prossima. È seguita però una riunione di maggioranza, allargata al rettore Pasquale Mistretta (tra i consulenti tecnici del Piano), in cui è stato concordato un documento - probabilmente un emendamento al Piano - che cancelli il riferimento al Betile e chiarisca che Cagliari ha alcuni potenziali musei al centro della città, come la Manifattura tabacchi e l'ex ospedale militare, da valorizzare.
Incidente chiuso? Forse. A meno che ora qualcuno non si attacchi a un'altra anomalia del Piano: la costruzione di parcheggi fuori città. Esattamente ciò che teorizzava il centrosinistra e che la Giunta Floris criticava: i parcheggi noi li facciamo in città. Si diceva. (fr.pi.)
10/09/2009