Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Migranti tra razzismo e ignoranza

Fonte: L'Unione Sarda
7 dicembre 2019

Migranti tra razzismo e ignoranza

One Wor(l)d, un mondo, una parola: è il nome di una delle giurie del Babel film festival, interamente composta da richiedenti asilo politico in Sardegna. Dieci ragazzi africani, «non di colore, siamo tutti di colore, meglio neri», precisa Lamin Barrow, 20 anni, originario del Gambia. Sono stati chiamati a giudicare sei cortometraggi. «Parlano tutti di inclusione e amore - spiega Julius Ikuenobe, 33 anni nigeriano - Dovremmo vivere in un unico mondo, non si parla infatti qui di razzismo o ignoranza». Ed è proprio su questi due concetti che si accendono gli animi della giuria: razzismo o ignoranza? Quando possiamo parlare di uno e quando dell'altro? Sono davvero due cose diverse?
Ignoranza
«Per me sì - afferma Aliou Diallo, 27 anni della Guinea Conakry, l'unico con il permesso di soggiorno - Il razzismo non esiste, molte persone non sanno e bisogna allora aiutarli a eliminare dalla loro testa informazioni non vere». Ma non tutti i suoi compagni sono d'accordo, Julius per primo. «Il razzismo c'è anche qui», afferma deciso. E allora, chi più chi meno, raccontano le loro esperienze. Moussa Toure, senegalese di 19 anni, parla di quando una volta sul pullman una signora gli intimò di scendere con disprezzo. «Non è razzismo questo»?, chiede.
Il passato
Non parlano però del loro passato, di quello che si sono lasciati alle spalle nel loro Paese di origine. «Parliamo di cosa facciamo qui adesso», dicono. In Sardegna studiano e cercano di costruirsi un futuro, non escludendo la possibilità di andare via, proseguendo il loro viaggio. L'esperienza da giurati è stata accolta con favore da tutti come un'opportunità di sensibilizzazione e già ieri qualcuno ha espresso le proprie preferenze. “La gita” con la storia di Megalie, quattordicenne nata e cresciuta in Italia da genitori senegalesi che si vede negata la possibilità di partire in gita scolastica con i compagni a causa del permesso di soggiorno, è il cortometraggio che più ha colpito Lamin. “My Tyson” è invece il preferito di Julius. Ancora nulla di deciso però: la premiazione di uno tra i sei film in gara si terrà oggi.
Michela Marrocu