Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Dai primi fallimenti al primato sardo tra le gare di corsa

Fonte: L'Unione Sarda
2 dicembre 2019

Dai primi fallimenti al primato sardo tra le gare di corsa

Pioggia, pozzanghere, ritardi, confusione. Se la prima edizione della “Cagliari Respira”, l'unica disputata a febbraio e non in autunno, non viene ricordata come la meno riuscita, è soltanto perché, un anno e mezzo dopo, la seconda fu pure peggio. Il percorso disegnato tra via Roma e San Bartolomeo con ponti a non finire, indispettì molti tra i circa trecento partenti di quel campionato sardo. A fine giornata, giurarono che non avrebbero più partecipato. Hanno cambiato idea. Chi non era presente, faticherebbe a credere quanto duri furono i primi tempi per Paolo Serra e il Cagliari Marathon Club. Ma ricordarli è doveroso per rimarcare che tra i motivi del successo di questa gara, che oggi è la corsa agonistica - non solo la mezza maratona - più affollata in Sardegna, c'è la capacità e la volontà di imparare dai propri errori, di non arrendersi, di ammettere le colpe e farsi perdonare, di non sentirsi mai arrivati.
La lezione del Cagliari Marathon Club è valida per la città. I grandi risultati si ottengono un passo alla volta, con umiltà, con la condivisione che serve a cementare il gruppo. Sapendo che alla base c'è qualcosa per la quale vale la pena impegnarsi: in questo caso, l'idea che lo sport vinca contro l'asma, aiuti a prevenire le malattie, sia utile alla comunità, oltre che all'individuo. Così Serra interpreta la sua professione di medico.
Assieme alla “Cagliari Respira”, in questi anni non sono nate e cresciute soltanto iniziative collaterali, spesso non direttamente legate allo sport. Con il convegno “Asma e sport”, il contest musicale “Rock-On Cagliari Respira”, le charity benefiche assicurate da associazioni ben liete di sfruttare un veicolo promozionale come la maratonina, è nata anche la voglia di dare ai cittadini il modo per arrivare alla gara da protagonisti. Sono stati promossi i gruppi di allenamento, le trasferte in giro per il mondo, la voglia di usare la corsa per stare insieme. La bravura degli organizzatori, capaci di mettere assieme un esercito di volontari entusiasti, ha portato all'aumento degli iscritti, ha dato alla città una corsa di cui andare fiera, ha attirato sponsor che ne hanno intuito l'utilità. In attesa di celebrare, domani, il vincitore e la vincitrice, applaudiamo chi lavora per mettergli al collo la medaglia.