Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rifiuti, Sardegna a due velocità

Fonte: L'Unione Sarda
28 novembre 2019


Differenziamo poco meno del 67% dei rifiuti, in sedici anni - il percorso è cominciato nel 2002 e la quota era di appena il 2,8% - c'è stata una crescita costante, passo dopo passo la Sardegna si è evoluta e ha raggiunto il settimo posto nella classifica nazionale. Si parla solo di raccolta, riciclo e riuso per ora nell'Isola praticamente non esistono (a parte un po' di carta e cartone), ma nei programmi futuri della Regione ci sono anche investimenti in impianti per il trattamento di plastica, vetro, metalli. Non solo: l'obiettivo è di avere un ecocentro in ogni Comune; mettere su una vasta campagna di sensibilizzazione, partendo dalle scuole; passare alla tariffa unica regionale.
Il report
«Una raccolta differenziata del 66,78% è un ottimo risultato, ma lo consideriamo un nuovo punto di partenza, nel 2022 dobbiamo raggiungere l'80%», sottolinea l'assessore regionale all'Ambiente Gianni Lampis. «Gli sforzi e i sacrifici dei cittadini e delle amministrazioni locali cominciano a produrre numeri importanti. Anche grazie al meccanismo di premialità e penalità avviato per la prima volta nel 2004 dalla Giunta Masala».
I dati dell'Arpas diffusi ieri sono relativi al 2018 e restituiscono molte differenze fra territori. Tra le macroaree la migliore è la provincia di Oristano, con una differenziata di circa il 75% (cioè come la regione più virtuosa d'Italia, il Veneto), in cui ogni abitante conferisce 310 chili all'anno. Seguono Nuoro (74,78%), Sud Sardegna (73,18%), Sassari (65,72%) e Città metropolitana di Cagliari (57,86%, 272 chili pro capite annui).
I Comuni
Per quanto riguarda i Comuni, le percentuali in base alla popolazione sono del 75,18% per Oristano; Quartu è al 71,58%; Nuoro al 70,09%; Olbia al 69,68%; il 60,15% ad Alghero; il 53,27% a Sassari e a Cagliari siamo ad appena il 36,41%. Nel complesso 82 Comuni hanno superato l'80%; ben 341 centri (il 90%) hanno superato la soglia minima del 65% imposta dalle legge, mentre 36 non hanno raggiunto neppure il traguardo base e dovrebbero essere sanzionati, tra questi Monteleone Rocca Doria, Cagliari, Dualchi, Pozzomaggiore, Sindia, Sassari, Silanus, Carloforte, Orune, Ovodda.
I programmi
Il sogno è «fare della Sardegna l'Isola verde del Mediterraneo», spiega Lampis, «e una delle leve è appunto la raccolta differenziata. Difendo il “porta a porta” e sono convinto che anche il capoluogo nei prossimi dodici mesi migliorerà». Altre azioni previste dalla Giunta sono la realizzazione di un ecocentro in ogni Comune, «e in seguito penseremo agli ecocentri costieri». Ancora: «Stanzieremo 2 milioni di euro per finanziare le bonifiche in aree degradate», sottolinea l'assessore, «utilizzeremo le risorse dei Centri di educazione ambientale per fare campagna di informazione e sensibilizzazione, a cominciare dalle scuole».
Le misure
Altre azioni previste sono il completamento della transizione verso la raccolta “porta a porta”; un potenziamento del meccanismo di premialità per i Comuni che raggiungono percentuali dell'80% (dal 2004 a oggi le brave amministrazioni hanno avuto “sconti” per 10 milioni di euro, anche se in linea di massima questo non è servito a ridurre le tariffe per i contribuenti).
Infine, un altro punto essenziale - aggiunge Lampis - sarà «l'introduzione della tariffa unica» (attualmente sono i Comuni a determinare la Tari) «commisurata all'effettiva produzione, quindi più equa e puntuale».
Cristina Cossu