Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Monumenti, chi imbratta paga

Fonte: L'Unione Sarda
21 ottobre 2019

Monumenti, chi imbratta paga

La giunta comunale ha inaugurato la stagione della tolleranza zero nei confronti di chi imbratta i monumenti e gli edifici pubblici, devastati da anni di graffiti e scritte vergate con le bombolette spray. «Faremo una verifica e cercheremo di usare i fondi a disposizione per ripulirli - annuncia il sindaco Paolo Truzzu -, ma al contempo saremo inflessibili con i responsabili che, in caso di identificazione, saranno subito denunciati, visto che si tratta di un reato, e naturalmente dovranno pagare anche le spese di ripristino».
«Chiederemo i danni»
Un giro di vite che è partito proprio in questi giorni con l'intervento al Bastione, dove il mese scorso un giovane, durante una pseudo performance artistica col fuoco, aveva lasciato sulla terrazza in pietra bianca un orribile cerchio nero causato dalle sostanze infiammabili utilizzate. In questo caso la pulizia, coordinata dalle squadre del servizio igiene del suolo, è costata 970 euro. «Spese di cui chiederemo conto al responsabile dello sfregio», precisano il primo cittadino e l'assessore competente Alessandro Guarracino. L'autore è stato infatti identificato grazie ad alcuni filmati amatoriali postati sui social, dopo di che la madre ha contattato direttamente Truzzu su Facebook chiedendogli scusa. E il figlio? Lui non ha mai manifestato alcun segno di pentimento e anzi pare che si sia detto pronto a ripetere la “prodezza”. «Sono cose che dispiacciono - prosegue il primo cittadino -, ma non siamo più disposti a lasciare andare: si tratta di beni pubblici per ripristinare i quali vengono spesi i soldi di tutti».
Costi enormi
Già, i costi. Difficile quantificare esattamente la spesa affrontata ogni anno, anche perché le modalità di intervento variano a seconda del tipo di beni danneggiati e dal Comune stanno ancora facendo tutte le verifiche. Nel nuovo appalto dei servizi integrati di igiene urbana assegnato nel 2017 (quello che ha introdotto la raccolta porta a porta) è previsto un capitolo specifico per «la pulizia da scritte vandaliche da pareti di qualsiasi tipologia (lapidee, intonacate e pitturate) dei monumenti e degli edifici cittadini». Sino a venti ripristini all'anno la spesa è già compresa nel contratto, dopo di che il Comune paga alle ditte incaricate ogni ulteriore intervento, il cui costo dipende dalla tipologia di superficie danneggiata. Senza considerare che per la pulizia di monumenti ed edifici storici o di pregio è comunque necessario ottenere il nulla osta della Soprintendenza, il che fa slittare di molto i tempi.
La mappa del disastro
Di certo c'è che a fare un giro per la città e contando le centinaia di scritte e scarabocchi lasciati un po' ovunque, ci si accorge che la spesa rischia di diventare davvero enorme. Sempre al Bastione, per esempio, risultano sfregiate sia le mura di viale Regina Elena che quelle di via Mazzini, mentre i vandali hanno preso di mira, tra gli altri, persino monumenti-simbolo come l'antichissima chiesa di San Saturnino, la Basilica e il cimitero di Bonaria, la Porta dei Leoni e la torre spagnola del Poetto.
Le sanzioni
Raid che, come ricordava il sindaco Truzzu, possono portare a conseguenze anche molto serie. Il codice penale, infatti, prevede all'articolo 639 la pena «della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro» per chi deturpa o imbratta «beni immobili». Ma se «il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico» allora si arriva alla «reclusione da tre mesi a un anno» e a multe sino a 3.000 euro.
Massimo Ledda