Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In mare c'è una collina di sassi Tuffi più sicuri ma chi sposta i massi rischia la denuncia

Fonte: L'Unione Sarda
12 agosto 2019

POETTO. Rischi alla Prima fermata e i bagnanti spostano migliaia di pietre

In mare c'è una collina di sassi Tuffi più sicuri ma chi sposta i massi rischia la denuncia 

Con le pinne, il fucile e gli occhiali. Quando, nel 1962, Edoardo Vianello cantava la nota hit estiva, non aveva, evidentemente, visto la spiaggia della Prima fermata. Avrebbe aggiunto, come elemento indispensabile per stare al mare, anche le scarpe da scoglio. Pietre, pietre e ancora pietre accolgono i bagnanti. Addirittura, si sono “formate” alcune colline di sassi proprio dentro l'acqua. «Normalmente», afferma Carla Casula, una pensionata che viene in questo tratto di spiaggia tutti i giorni insieme a un'amica, «l'acqua è limpida e, quindi, si riesce a evitare gli ostacoli. Ma, qualche giorno fa, era torbida. E, per fare il bagno, sono stata costretta a entrare in acqua un passettino dopo l'altro».
La soluzione
Che cosa fare? I bagnanti, i fedelissimi della Prima fermata, si organizzano. Quando il loro piede sbatte su qualche pietra, la raccolgono e la sistemano vicina a quelle lasciate in precedenza. E si formano “colline” di sassi: una è proprio ai confini dello stabilimento della Palmette; l'altra, ancora più grande, è una trentina di metri più in là, spostandosi verso Marina Piccola: nelle ore di bassa marea, esce dall'acqua ed emerge in tutta la sua grandezza; in altri momenti, quando il vento increspa il mare, sembra quasi di vedere le onde che si infrangono in questo estemporaneo scoglio. A circa sei metri dalla battigia, ha una larghezza di almeno 4, 5 metri e raggiunge un'altezza di un metro e mezzo.
La creazione
Chi sono i “costruttori”? Giulia Maxia, bagnina modello Baywatch sistemata tra la Prima e la spiaggia del Windsurfing club, non conosce la risposta. «Sono qui solo da una settimana: sinora mi è capitato solo di vedere qualche bambino che, giocando, sposta le pietre». Ma le colline artificiali di sassi non possono essere state realizzate soltanto da bambini. Adulti sconosciuti. Anche perché, in teoria, il loro comportamento sarebbe illecito. Addirittura, con potenziali strascichi legali: l'articolo 734 del Codice penale persegue il “deturpamento di bellezze naturali”. Ma nessuno si sognerebbe di denunciarli: quell'oscuro lavoro, alla fine, è apprezzato da tutti.
La situazione
Le cose sono migliorate rispetto all'inizio dell'estate. «In quei giorni», racconta Tiziana Cotza, dalla sua postazione nella cooperativa Golfo degli Angeli, «è venuta fuori l' ossatura della spiaggia: c'erano pietre dappertutto. Fortunatamente le mareggiate estive hanno portato sabbia e le hanno ricoperte». E, nel frattempo, si sono formati sentierini che i bagnanti seguono per allontanarsi dalla riva senza sbattere in questi ostacoli. «Ma spesso», racconta Riccardo Muccione, bagnino delle Palmette. «dobbiamo accompagnare qualche ospite anziano a fare il bagno».
L'appello
Servirebbe un intervento radicale. «Capisco», interviene Paolo Mulas, impegnato a giocare con la bambina in riva, «che non si spostino le alghe. Ma almeno le pietre potrebbero essere portate via». Anche perché, per quanto minimo, c'è pur sempre il rischio che qualcuno si faccia male. «Fortunatamente», racconta Giacomo Busonera, gestore delle Palmette, «non è accaduto. Ma bisognerebbe fare qualcosa: quelle pietre rappresentano un problema soprattutto per gli anziani». E lui, per primo, sarebbe pronto ad accollarsi l'incarico. «Se ci dessero il permesso di spostarle, non esiteremmo un attimo a farlo».
Marcello Cocco