Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Gay e donne di strada, ho visto di tutto»

Fonte: L'Unione Sarda
28 agosto 2009

retroscena 



Fascia tricolore al collo e penna stilografica sempre pronta a graffiare sul registro. In otto anni di esperienza da consigliere comunale delegato, Giorgio Adamo ha celebrato circa seicento matrimoni, di cui un centinaio “misti”. E, da stakanovista della benedizione delle unioni civili tra italiani ed extracomunitari, sotto il suo naso ha visto passare di tutto: «Qualche volta con sorpresa, altre con divertimento, altre ancora con rassegnazione». Ed è convinto che, in più di un'occasione, la richiesta di matrimonio nascondesse più di una magagna, quasi sempre finalizzata all'ottenimento della cittadinanza italiana o, peggio, alla conquista di sostanziose eredità. «Noi facciamo sempre il nostro dovere: chiediamo se i due coniugi sono venuti liberamente a contrarre il matrimonio. Se rispondono affermativamente siamo costretti ad andare avanti».
C'è stata qualche situazione particolarmente strana?
«Ricordo quella volta che davanti a me si presentarono due fratelli che abitavano nel quartiere di Stampace, che hanno preso in sposa due ragazze nigeriane. C'era un'atmosfera strana, ma loro erano molto contenti. Uno credo sia ancora felicemente sposato, mentre la moglie di quello più piccolo è stata coinvolta in una brutta storia di cronaca e ora si trova in carcere».
E unioni smaccatamente false, di comodo?
«Bah, si diceva del caso di un uomo sessantacinquenne di Sant'Elia, che si è presentato con una ragazza nigeriana di 35 anni, con figlio di lei al seguito. Sei mesi dopo, una volta espletate le procedure per l'ottenimento della cittadinanza, si era già volatilizzata. Si dice che l'uomo sia stato ricompensato con qualche centinaio di euro, ma io non ne ho mai avuto conferma».
E la situazione più esilarante?
«Un ragazzo marocchino di 30 anni circa, arrivato a sposarsi con una ragazza sarda di 35. Dicevano fosse una donna di strada. Arrivò circondata da un nugolo di ragazze vestite in maniera, diciamo così, pittoresca. Lui entrò talmente nella parte che alla fine del rito chiese di baciarla. Lei lo prese in giro in slang cagliaritano, ma accettò. Solo allora lui si rese conto che le mancavano praticamente tutti i denti e prese spavento. In quell'occasione fu difficile mantenere un aplomb istituzionale».
E il caso più strano?
«Una spagnola e un cileno. Mi sembrava ci fosse qualcosa di strano nell'aria: solo dopo capii che entrambi erano omosessuali. Classico caso di extracomunitario che si sposava per ottenere i benefici di legge».
Quelli che celebra più volentieri?
«Tra cinesi, che si uniscono solo tra loro. Sono talmente gentili che portano dolci e caramelle per tutti. Fanno festa quando sono ancora in Comune». ( a. mur. )

28/08/2009