Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La Regione cede l'ex Marino al Comune? Viale Trento ipotizza per l'edificio una funzione di pubblica

Fonte: L'Unione Sarda
24 luglio 2019

LO SFREGIO.

Il rudere non può essere abbattuto. Quirico Sanna: «Stanzieremo risorse di concerto con il Municipio»

La Regione cede l'ex Marino al Comune? Viale Trento ipotizza per l'edificio una funzione di pubblica utilità. Truzzu: «No, sarà un albergo» 

Un tempo accoglieva chi aveva bisogno soprattutto di cure traumatologiche. Ora invece i traumi rischia di provocarli, come testimonia l'ultimo di una serie di crolli che hanno portato a delimitare un'area esterna con il nastro bianco e rosso (per la cronaca, è già stato rotto) con la scritta “Vigili del fuoco”. La Regione lo afferma con forza: finalmente il “paziente ospedale Marino” (nel senso del vecchio, sulla spiaggia del Poetto, mollato al degrado dal 1990) sta per entrare in sala operatoria. «Questa storia avrà una soluzione immediata», assicura il padrone di casa (l'assessore regionale al Patrimonio ed Enti locali, Quirico Sanna), «e sarà condivisa con il Comune. Assicuro che l'ex Marino non resterà così a lungo. Nei prossimi giorni ne discuterò con il sindaco Paolo Truzzu, che come me è uno pragmatico: insieme troveremo una soluzione e la metteremo in pratica senza perdere tempo». Il fatto di appartenere allo stesso schieramento di centrodestra, certamente non nuoce.
Due ipotesi della Regione
Sul tavolo non c'è certamente la demolizione del rudere: «Buttare giù un'opera progettata dall'architetto Ubaldo Badas? Non se ne parla», concordano l'assessore regionale e il sindaco della città. Il primo - Sanna - due idee le ha già: «O destiniamo l'edificio alla ricettività turistica, rivolgendoci al pubblico mercato», elenca l'assessore, «o lo consegniamo al Comune, magari accompagnato da finanziamenti, per riqualificarlo e destinarlo a una funzione di pubblica utilità. Lasciare l'ex Marino così com'è sarebbe una vergogna, è ora di scrivere la parola fine alla questione e lo faremo immediatamente. Oltretutto, con i soldi che la Regione ha già speso per pagare la vigilanza privata 24 ore su 24, avremmo già pagato parte della riqualificazione». La Regione, assicura l'assessore Quirico Sanna, è disposta a stanziare risorse «di concerto con il Comune» per una rianimazione urgente dell'ex ospedale.
Il sindaco
Dal canto suo, Paolo Truzzu vede una sola soluzione per la struttura frutto del genio di Badas: «La destinazione turistica». Anche perché così è scritto nell'ultima variazione del Puc (il Piano urbanistico comunale), e il sindaco non vedrebbe di buon occhio l'ennesimo passaggio in Aula per il cambiamento della destinazione d'uso: «L'ex ospedale Marino è stato un edificio adibito a scopo turistico, poi sanitario, ora nuovamente turistico: se si volesse utilizzare come edificio di pubblica utilità servirebbe l'ennesima modifica del Puc, e non mi pare proprio il caso dopo tutti questi anni», riassume il sindaco. Dunque, utilizzo turistico sia, almeno per quanto riguarda il Comune, e Truzzu fa una premessa: «Se la Regione cedesse l'ex Marino al Municipio, non vedo altra soluzione che legarlo all'area dell'ippodromo, anche quella da riqualificare. Non mi piacciono le alienazioni», aggiunge il sindaco, «penso piuttosto a una concessione anche molto lunga a privati, stabilendo un canone ragionevole». Per Paolo Truzzu, insomma, la soluzione migliore sarebbe affidare l'ex Marino ai privati mantenendo però la proprietà del bene: «Il Comune non spenderebbe e, anzi, incasserebbe un canone, mentre il concessionario potrebbe mettere a profitto l'immobile».
Corsi e ricorsi storici
Se - come pare - l'ex ospedale Marino diventerà una struttura ricettiva turistica, con ogni probabilità un albergo, sarebbe compiuto il girone di ritorno di un ospedale dalla storia piuttosto strana. Nato colonia estiva per bambini, l'ex Marino fu sottratta all'uso ricettivo per diventare un ospedale sulla spiaggia prima del suo abbandono, e ora potrebbe diventare un hotel. L'opposto di quel che è accaduto dall'altra parte della strada, dove un ex albergo è diventato - e ancora lo è - un ospedale. La storia lo dimostra: per quella zona, almeno finora, poche idee ma confuse.
Luigi Almiento