Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Porto canale, il Governo si smarca

Fonte: L'Unione Sarda
22 luglio 2019

LA VERTENZA.

Resta il vincolo paesaggistico sulla spiaggia scomparsa trent'anni fa

Porto canale, il Governo si smarca Anche la Camera dei deputati ignora l'appello di Deidda: scalo bloccato

Era l'ultima spiaggia, benché sopra un colle (quello di Montecitorio). Ma nemmeno da lì, dall'aula della Camera dei deputati, è arrivata una soluzione per l'altra spiaggia: quella de La Plaia, spazzata via negli anni Ottanta con la realizzazione del Porto canale, che non vive ma soffre (sulla carta) assieme ai circa 750 posti di lavoro in ballo nello scalo per i container. Perché la spiaggia non c'è più, ma i vincoli di trent'anni fa sì e la Soprintendenza non ne vuole sapere di rimuoverli, impedendo di fatto di salvare il Porto canale dal suo stato di agonia.
Palazzo Chigi si sfila
L'eliminazione del vincolo per l'ex spiaggia è nei poteri del Governo, e ieri - alla Camera - gli ha chiesto di farlo il deputato Salvatore Deidda (Fratelli d'Italia), primo firmatario di un'interpellanza assieme ad altri quattordici colleghi di partito. Dal Governo è arrivato un no secco: «Allo stato attuale, per quanto realizzato», ha detto il sottosegretario ai Beni culturali, Gianluca Vacca, «il porto non può essere oggetto di una positiva valutazione di compatibilità paesaggistica né di un ripristino dell'originaria conformazione. Tuttavia, un'attenta e specifica progettazione degli interventi può condurre al recupero e alla conservazione dei valori paesaggistici anche attraverso nuove forme di pubblico godimento. Questo può avvenire solo attraverso il dialogo, la concertazione e ovviamente il buonsenso».
I muri di gomma
La Sovrintendenza aveva “rimbalzato” la questione al Governo, che ora la rimbalza alla Sovrintendenza. Uno a uno e palla al centro, ma c'è un problema: per i lavoratori di Cict (gestore del Porto canale) e dell'indotto, l'atteggiamento pilatesco del Governo (che si conclude con un trovate un accordo ) non è affatto un pareggio. Finché l'attuale vincolo sulla ex spiaggia (ora è una banchina) rimane in piedi, addio zona franca urbana e addio anche agli investimenti per 94 milioni di euro, già disponibili. E addio posti di lavoro.
La reazione
Il deputato Deidda non l'ha presa bene: considera il no del Governo un atto di guerra alla Sardegna e annuncia la rappresaglia. «Da oggi condurremo una battaglia contro la Soprintendenza perché siamo stanchi di vincoli su qualcosa che non esiste», ha tuonato dal suo scranno a Montecitorio. «Chieda», ha detto poi al sottosegretario Vacca, «ai suoi colleghi del Movimento Cinquestelle, che sono d'accordo con noi. Questa non è una battaglia di Fratelli d'Italia, ma di tutti i parlamentari sardi, compresi appunto Cinquestelle, Forza Italia, Pd e Lega». Deidda si è definito «allibito», avverte che questo «è un esempio di come portare le persone a odiare la Soprintendenza. Dovremmo ricostruire una spiaggia e mettere palme dove ora ci sono container? Dobbiamo costruire un finto panorama irraggiungibile? Passano più di cinquemila navi», aggiunge Salvatore Deidda, «davanti alla Sardegna e non se ne ferma neanche una. Perché questi vincoli non li imponete a Trieste, Genova o Tangeri? Anche a Malta ci sta distruggendo la concorrenza. Basta con i vincoli su ciò che non esiste».
Luigi Almiento