Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Folla al Poetto e pochissimi visitatori nei mercatini domenicali

Fonte: L'Unione Sarda
15 luglio 2019

COMMERCIO.

Un deserto in piazzale Trento mentre in piazza del Carmine ci sono appena dieci espositori Folla al Poetto e pochissimi visitatori nei mercatini domenicali

«Le vede queste bottiglie di vino? Ne ho portato dodici, corro il rischio di tornare a casa con tredici». È un sorriso amaro quello di Francesco Dessì: puntava a vendere il suo cannonau di Muravera. Ma, alle 11.30, sta già rimettendo tutti i prodotti in auto. «Mi chiedo che cosa sono venuto a fare», dice sconsolato.
La situazione
Intorno anche gli altri ambulanti stanno lentamente riponendo i loro articoli in macchine e furgoni. Perché il mercatino di piazzale Trento, quello che d'inverno, è affollato sino alle 14, d'estate si svuota: poche, pochissime persone con qualche busta in mano, acquisti quasi casuali. «Ho dimenticato il telo da mare a casa», dice Roberto Cabras, «sono sceso dal bus e ne ho acquistato uno».
La preoccupazione
Appunto, il grande “nemico” è il mare: è quasi un'impresa rinunciare alla domenica in spiaggia per fare acquisti sotto il sole di piazzale Trento. «Che poi», interviene un altro ambulante («Sarò pauroso ma, qui, preferisco non mettermi in mostra. Per tante ragioni», spiega), «non è in inverno ci si arricchisca. Mettiamola così: in inverno si sopravvive, d'estate si muore. Vengo qui da una ventina d'anni, da quando il mercatino ha cominciato a funzionare. E le cose, purtroppo, dal punto di vista economico, sono peggiorate tantissimo».
Le ragioni
Eppure gli ambulanti continuano a venire. «Bisogna comunque lavorare», spiega Marco Spiga che vende frutta secca e il miele di Villasalto, «anche quel poco che arriva aiuta ad andare avanti». Una filosofia comune a tutti gli operatori del mercatino. «Perché vengo? Perché sarebbe sbagliato non fare niente. Ma, in questo periodo, le cose vanno molto male», aggiunge Mboma Ka, ambulante senegalese, habitué di piazzale Trento.
Gli abusivi
Gli ambulanti regolari, quelli che pagano per il suolo pubblico e per il parcheggio, se la prendono con gli abusivi. Con quei venditori che, sistemati nelle strade limitrofe, cercano di piazzare tarocchi e, talvolta, merce di dubbia provenienza. «No, non è così. Anche io oggi non ho venduto niente. Con questo caldo nessuno viene qui. Questa è la verità», dice uno straniero che propone improbabili scarpe sportive di marca. Eppure per rilanciare piazzale Trento qualcosa si potrebbe fare. «Questo mercato», sostiene Antonio Pilia, «potrebbe diventare anche un'attrazione turistica: se venisse promosso, se chi viene da fuori sapesse che esiste, magari le cose migliorerebbero».
Piazza del Carmine
Un problema che non esiste solo in piazzale Trento. Anche il mercatino domenicale dell'antiquariato e del vintage di piazza del Carmine sembra in disarmo: nonostante la presenza di pezzi interessanti, ci sono appena una decina di espositori, sistemati nel lato verso via Sassari. «Di certo», interviene Filomena Boccia, estetista part time e amante del vintage, «non vengo qui per guadagnare: con quello che si incassa, non si riesce a pagare il suolo pubblico». Perché allora trascorrere la domenica mattina in piazza del Carmine? «Perché ho la passione del vintage. E perché, in questo modo, teniamo viva questa parte della città per quei cagliaritani e quei turisti che non vanno al mare». Concetto espresso quasi in fotocopia da Rosalba Murgia, una vita trascorsa in questi mercatini. «Prima», racconta, «acquistavo. Ora, invece, mi sono messa a vendere perché ho troppa roba in casa». Una passione che meriterebbe miglior sorte. «All'estero ci sono tanti appassionati di questo settore: se, per esempio, questo mercatino venisse pubblicizzato negli alberghi, nei b&b, sono certa che verrebbe molta più gente. Invece, i turisti capitano qui per caso». ( mar. co. )