Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Città friabile, ecco la mappa del rischio

Fonte: L'Unione Sarda
24 agosto 2009


Via Castelfidardo, rinviato lo sgombero delle palazzine inagibili

Il Comune si è limitato ad inviare una pattuglia della Polizia municipale. I vigili hanno identificato i proprietari delle case.
Lo sgombero coatto non c'è stato, per ora, nonostante nessuna delle cinque famiglie delle due palazzine di via Castelfidardo giudicate pericolanti dai tecnici della Protezione civile abbia rispettato l'ordinanza del 15 agosto scorso che imponeva di lasciare le case entro la mezzanotte di ieri pena «la denuncia all'autorità giudiziaria».
Ieri mattina il Comune si è limitato ad inviare una pattuglia della Polizia municipale. I vigili, dopo aver verificato se qualcuno avesse abbandonato l'abitazione, hanno identificato i proprietari. Tutto si è svolto tranquillamente, senza tensione, in attesa del rientro in città del sindaco che ha annunciato da lunedì una sua mediazione tra le esigenze dei residenti (andiamo via ma prima dateci una sistemazione alternativa,a vostre spese, in appartamenti non popolare) e le ragioni del Comune che ha rilevato «situazioni di pericolo derivanti da un cedimento fondale che ha provocato importanti lesioni sulle murature della facciata». Pericoli confermati dalle perizie: quella del Comune, firmata dai tecnici dell'università, e quelle commissionate dai residenti, che sono giunte alle stesse conclusioni pur manifestando differenti gradi di pericolo.
GLI ALTRI PERICOLI In attesa degli sviluppi, deflagrano le polemiche sulle concessioni edilizie rilasciate anche di recente e sui pericoli di crollo che persistono in altre zone della città. Pericoli che i geologi conoscono perfettamente ma che andrebbero approfonditi con una mappa del rischio idrogeologico, sollecitata anche dall'opposizione in Consiglio comunale. Mappa annunciata e mai realizzata se non per Pirri, dove i pericoli sono di altra natura. In ogni caso, come sottolinea Antonio Fadda, presidente dell'Ordine regionale dei geologi, «occorre farlo prima che si verifichino disastri, non dopo». Fadda da tempo sollecita un bando pubblico per la realizzazione della mappatura delle zone a rischio, e lo reputa urgente «proprio perché conosciamo il sottosuolo e ne sappiamo valutare i pericoli».
CITTÀ FRIABILE «La mappa», chiarisce Fadda, «è fondamentale anche per i progetti edilizi. Un progettista deve sapere se le fondazioni del palazzo che va a costruire basano su un terreno solido o no e questo si può fare solo con il supporto di uno strumento del genere. ma il Comune di Cagliari, per dire, non ha nemmeno un geologo in pianta organica». Fadda premette di parlare in generale, non avendo approfondito, ad esempio, il caso di via Peschiera, come hanno fatto altri. Sa bene, però, che quella è un'area di cava successivamente riempita con materiale di riporto. Che con le infiltrazioni d'acqua o fognarie cede e può dare origine a voragini». Situazioni simili a via Peschiera - «anche se i fenomeni non sono sempre uguali ma spesso si accavallano» - esistono anche a San Guglielmo, sotto Buoncammino, a Stampace, sotto l'ospedale civile, a Bonaria, via della Pineta e via Pessina, dove ci sono state attività di cava, a Villanova, sotto i Giardini pubblici, al Poetto. (f. ma.)

22/08/2009