Rassegna Stampa

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Il ricorso di Ghirra spiegato coi numeri: Truzzu eletto al primo turno per 80 voti

Fonte: web sardiniapost.it
19 giugno 2019

Il ricorso di Ghirra spiegato coi numeri: Truzzu eletto al primo turno per 80 voti

Paolo Truzzu, il nuovo sindaco di Cagliari che attende la proclamazione, ha ‘scampato’ il ballottaggio per ottanta voti. Tanto valgono, in numeri assoluti, quei 12 centesimi di punto che l’esponente di Fdi ha raccolto oltre la soglia del 50 per cento. Ma siccome i presidenti di seggio hanno dichiarato non valide 1.319 schede, la sfidante Francesca Ghirra ha deciso di presentare il ricorso. Una diversa valutazione delle preferenze annullate, con un riequilibrio di appena 161 voti, farebbe scendere Truzzu sotto il 50 per cento e rimetterebbe in gioco la stessa candidata del centrosinistra attraverso un ballottaggio al momento non previsto.

La battaglia legale si aprirà davanti al Tar. L’incarico è già stato affidato: se ne occuperanno gli avvocati Giuseppe Andreozzi e Giuseppe Macciotta. Ma non subito. I due legali devono prima attendere che l’Ufficio centrale elettorale, in Corte d’appello a Cagliari, proclami Truzzu come sindaco. La formalizzazione è attesa per oggi, salvo intoppi. Dopo di che Andreozzi e Macciotta potranno depositare materialmente il ricorso.

Per spiegare coi numeri il risultato di domenica, ecco i dati: Truzzu ha vinto le Comunali con 33.933 voti (50,12 per cento); la Ghirra ne ha presi 32.351 (47,78 per cento); Angelo Cremone, il candidato dei Verdes, si è fermato a 1.421 (2,10). Il totale è di 67.705 preferenze. Che, divise per due, fanno 33.852,5. Questa è appunto la soglia del 50 per cento. E Truzzu l’ha superata di ottanta voti (12 centesimi di punto) arrivando a 33.933. Ma se rispetto alle 1.319 schede non valide (di cui 1.297 nulle e 22 bianche), ci fossero almeno 161 preferenze da considerare regolari e fossero tutte per Ghirra e Cremone, Truzzu non sarebbe più sopra il 50 per cento e il ballottaggio diventerebbe obbligatorio.

Ovviamente vale la regola della progressione: per ogni nuovo voto valido che il Tar dovesse accreditare a Truzzu, sempre a partire da quelle 1.319 schede non valide, aumenterebbe anche il monte totale richiesto agli altri due candidati. Per fare un esempio: con due voti in più a Truzzu assegnati dal Tar, la Ghirra e Cremone dovrebbero arrivare a quota 163.

Nel fronte Ghirra credono che non serva una botta eccessiva di fortuna per ribaltare il risultato: 161 preferenze sono il 12,2 per cento rispetto alle 1.319 schede annullate. Certo: la condizione ideale sarebbe stata un’altra. Cioè che domenica la coalizione fosse andata meglio di quanto è riuscita a fare. Ma non è remota l’ipotesi che i presidenti di seggio abbiano fatto un decimo di valutazioni errate. Anche perché la casistica è ampia: il vademecum per interpretare correttamente la volontà di un elettore prevede, ad esempio, che il voto venga considerato valido anche quando il nome di un candidato è stato scritto accanto al simbolo di un’altra lista, pur all’interno della stessa coalizione. Invece durante lo spoglio delle schede le interpretazioni non sono state univoche.

Se invece il Tar decidesse di riconteggiare tutte le schede, comprese quelle valide, le urne del ballottaggio si riaprirebbero anche nel caso in cui i giudici amministrativi togliessero a Truzzu, perché irregolari, tutti gli ottanta voti che lo hanno fatto arrivare sopra il 50 per cento. Così a patto che un analogo provvedimento non venisse preso nei confronti della Ghirra e nemmeno di Cremone, i quali dovrebbero mantenere le stesse preferenze di domenica. Diversamente salterebbero le proporzioni.

Nell’entourage di Truzzu – ed è la valutazione politica opposta – il rischio di perdere al Tar non è considerato troppo alto. Ma sicuramente l’ombra del ricorso non farà dormire sonni tranquillissimi al neosindaco. Per Truzzu la condizione ideale sarebbe che nei verbali all’esame dell’Ufficio centrale elettorale non ci fosse nemmeno un errore. Perché questo non aiuterebbe i legali della Ghirra a vedersi dichiarare ammissibile il ricorso e quindi a procedere alla fase due, ovvero ottenere la verifica delle schede.

L’Ufficio centrale elettorale si è riunito ieri sera per la prima volta. Entro oggi dovrebbe ultimare il controllo dei verbali. Il ricorso rientrerebbe in una procedura d’urgenza, quindi con tempi davvero strettissimi. Anche solo di pochi giorni. Un colpo di coda elettorale che ha riacceso le tifoserie politiche.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)