Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Scatta il coprifuoco alcolico

Fonte: L'Unione Sarda
3 giugno 2019


Santo Sepolcro, piazza Yenne, scalinata di Sant'Anna a basso tasso alcolico. Nei quartieri storici della movida cagliaritana, la prima notte del coprifuoco - imposto dal commissario straordinario del Comune Bruno Carcangiu contro la vendita di liquori, vino e birra dalle 22 alle 6 del mattino - è filata via senza particolari sussulti. Le pattuglie della Polizia municipale hanno tenuto sotto controllo gli spazi solitamente frequentati dai giovani. E se i gestori dei locali erano perfettamente a conoscenza della famigerata ordinanza 30/2019, pochi tra i giovani sapevano dei divieti che impediscono i temuti botellon che più di una volta hanno rovinato il sonno agli abitanti dei rioni più antichi del capoluogo della Sardegna.
Addio al nubilato
«State scherzando, è vietato bere alcolici all'aperto». Alle 22 in piazza Yenne si fa baldoria seria. Da una parte un gruppo di scatenate ragazze nuoresi sta celebrando a suon di birra e spumante l'ultima notte da single di Valeria. Parrucche, magliette colorate e tanta allegria per un addio al nubilato che non va mai oltre le righe. Eppure la multa può arrivare anche a 500 euro. «Pazienza, oggi stiamo trasgredendo», dice un ragazzo con una folta barba scura e un improbabile capigliatura biondo platino. In pochi minuti la festa sale di tono, ai nuoresi si unisce un gruppo di toscani arrivati appositamente da Lucca per brindare all'addio al celibato di Sandro.
La calma
Le scalinate di Sant'Anna e Santa Lucia, spesso teatro di affollate e chiassose riunioni di giovati ad alta gradazione alcolica, sono deserte. Nella chiesa di via Azuni l'unica trasgressione è rappresentata da quattro ragazzi che sorseggiano uno scioppino per alleviare l'arsura di una canna . Nella piazza del mercato civico il clima è di relax. «Davvero c'è il divieto di bere all'aperto alcolici», si chiedono due signore in libera uscita.
Santo Sepolcro
Sino a poco prima di mezzanotte i pericoli maggiori di piazza Santo Sepolcro sono rappresentati da cinque ragazzine che giocano a calcio sfiorando con il pallone i tavolini dei locali.
In piazza Del Carmine quattro giovani di colore a due passi dall'Ufficio postale si contendono l'unica bottiglia di birra a disposizione. Poche panchine dopo, due tossici autoctoni discutono animatamente sempre con l'immancabile “bionda” in mano.
Calma piatta anche nella patria d'origine del botellon cagliaritano: chiuso il chiosco di viale Sant'Ignazio.
Gestori attenti
«La birra dovete berla all'interno del locale», sentenzia il gestore di un market di alcolici di via Sicilia. L'ordinanza comunale viene rispettata anche in piazzetta Savoia, dove all'ingresso di una chupiteria fa bella mostra il cartello con orari e numero del divieto firmato dal commissario straordinario.
Polizia municipale
«Nessun accanimento, non dobbiamo certo fare i Rambo. Vogliamo cercare di far capire che l'ordinanza va rispettata». Le pattuglie della Polizia municipale si muovono con discrezione tra i tavolini e nelle piazze. Per questa prima notte di coprifuoco alcolico niente azioni di forza o altro, ma - come sempre - tanta disponibilità e comprensione.
Andrea Artizzu