Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Piogge di maggio, solo acqua in mare: invasi già pieni

Fonte: L'Unione Sarda
30 maggio 2019

La programmazione in vista dell'estate

Piogge di maggio, solo acqua in mare: invasi già pieni

Aperte le paratie sul Cedrino e a Posada
Enas e Consorzi: grandi scorte, ma stop sprechi Le ultime piogge stanno portando qualche milione di metri cubi d'acqua dentro gli invasi già colmi. I fiumi e gli affluenti fanno il loro lavoro secondo i tempi della natura e, in parte, dell'ingegneria idraulica, ma poco aggiungono all'ottimismo con cui si guarda alla prossima stagione estiva quanto alle risorse idriche disponibili. Dighe e laghi sono pieni: su quasi un miliardo e 800 milioni di metri cubi di capienza autorizzata, oggi la Sardegna può contare su una riserva di oltre un miliardo e 500 milioni di metri cubi, con un grado di riempimento dei bacini di quasi il 90%, suppergiù come lo scorso aprile e il maggio 2018. È tanta l'acqua che in diverse dighe, come ad esempio quella di Maccheronis di Posada e di Pedra 'e Othoni sul Cedrino, vengono aperte le paratie per far scorrere lo sfioro in eccesso. Basti dire che nell'invaso di Dorgali il livello di guardia è superato da una settimana.
Il piano dei consumi
«Sarà un'estate tranquilla», annuncia Giovanni Sistu, amministratore unico di Enas, l'ente acque della Sardegna. «Oltre all'apporto nei bacini, le piogge hanno permesso un notevole risparmio di risorse visto che per gli agricoltori non è stato necessario irrigare». E risparmio sembra essere la parola d'ordine, finalmente, anche in un momento buono come questo. Perciò, se è vero che tanta dell'acqua che va ai rubinetti delle abitazioni e delle attività produttive si disperde ancora lungo le condotte malridotte, il grosso delle perdite e dello spreco avviene nei campi, anche perché quello agricolo è il settore che impiega oltre il 70% delle risorse idriche conservate. «Se riuscissimo a ridurre i consumi in agricoltura sarebbe un bel traguardo», avvisa il professor Sistu.
I contatori nei campi
È quel che pensano anche al Consorzio di bonifica della Sardegna Meridionale, 30mila consorziati in un territorio «attrezzato» (cioè servito da condotte e bocchettoni) di oltre 85mila ettari che comprende il Campidano, il Sulcis Iglesiente, i distretti di Isili e Sanluri Stato. La superficie irrigata è invece di 17.300 ettari. «L'acqua c'è e questo ci permette di lavorare più serenamente anche perché si ha modo di programmare», dice l'ingegner Francesco Testa, direttore del consorzio. Qui si consumano in media 147 milioni di metri cubi all'anno. «E anche se le risorse idriche ci sono invitiamo costantemente i nostri utenti a impiegarle con parsimonia, d'altronde è scritto anche nel nostro regolamento irriguo che punisce gli sprechi e i furti d'acqua». Vero, ma il personale in organico è contato, non ci sono ispettori che vigilano. Sicché dal 2008 il Consorzio sta investendo sui contatori. «Ne servono in totale 27.000 - spiega l'ingegner Testa -, quelli installati sono già 16.500 mentre ne dobbiamo acquistare 10.500. Se all'inizio gli agricoltori osteggiavano l'iniziativa che era partita in via sperimentale nel 2000, via via hanno cambiato idea e oggi sono contenti perché hanno modo di misurare i consumi e di programmare». Intanto è aperta la gara per la fornitura di 3.900 contatori.
L'onda sul fiume
Anche in Baronia e nel Nuorese la siccità è un ricordo. La diga sul Cedrino è al massimo della capienza, tanto che Enas ha comunicato l'urgenza di smaltire volumi importanti. «Dalle sorgenti di Su Gologone stanno arrivando 27 metri cubi al secondo in più del previsto e la soglia di salvaguardia - sottolinea Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di bonifica della Sardegna centrale - è superata da ormai una settimana». Sicché verranno aperte le paratie che rilasceranno l'acqua nel fiume: 24 metri al secondo per 24 ore, ha raccomandato Enas. «I cittadini - l'avviso del sindaco di Galtellì Giovanni Santo Porcu - non sostino in prossimità del Cedrino». Paratie aperte anche nell'invaso del Maccheronis a Posada.
Piera Serusi