Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Alle urne 390mila elettori in ventotto Comuni dell'Isola

Fonte: L'Unione Sarda
20 maggio 2019


Non più ventinove ma ventotto Comuni al voto il 16 giugno, e 390mila elettori chiamati alle urne: ancora una volta ad Austis - 800 abitanti in provincia di Nuoro - non è stata presentata alcuna lista. Avranno un sindaco, invece, gli altri quattro che dopo le amministrative del 2018 erano stati commissariati: Putifigari, Sarule, Ortueri e Magomadas.
Gli abitanti
Tra gli altri 24 centri dove ieri sono stati consegnati gli elenchi di candidati, cinque superano i quindicimila abitanti: Cagliari, Sassari, Alghero, Monserrato e Sinnai. Qui gli elettori potrebbero essere chiamati di nuovo alle urne il 30 giugno per i ballottaggi se nessun candidato riuscirà a superare il 50% dei voti già al primo turno. Il discorso vale anche per Cagliari: ieri, un po' a sorpresa, è stata presentata una lista a sostegno della candidatura dell'ambientalista Angelo Cremone. Non sarà, dunque, una partita a due tra Francesca Ghirra (centrosinistra) e Paolo Truzzu (centrodestra). Anche se, dopo la rinuncia del Movimento Cinquestelle, è difficile immaginare una competizione che non si risolva al primo turno.
Il test
La tornata del 16 giugno in Sardegna sarà la prima in Italia dopo le europee del 26 maggio. In molti ritengono che possa costituire già un primissimo test per il centrodestra che ha vinto le regionali del 24 febbraio e che è riuscito a costruire una Giunta con dodici assessori solo dopo cento giorni. «Intanto si tratta di elezioni amministrative - premette il capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, Francesco Agus - quindi pesano il profilo dei candidati, le liste e le situazioni locali». Tuttavia, «sia a livello nazionale che regionale si inizia a sentire un malcontento crescente rispetto alle promesse dei sovranisti». Agus auspica che «i tanti democratici e progressisti che nelle ultime elezioni, da anni ormai, hanno scelto di disertare le urne, tornino al voto oltre che per assicurare il buon governo a livello locale, anche per dare un segnale a livello nazionale, e con questo obiettivo condurremo la campagna elettorale». Secondo il capogruppo della Lega, Dario Giagoni, ieri impegnato nella consegna delle liste a Sassari e Alghero, «son passati tanti giorni dal voto di febbraio, ma per un ritardo nei conteggi e per una scelta ponderata di Solinas sugli assessori. Io credo che l'elettorato sia in grado di capire questo e il fatto che la stessa opposizione che ci accusa di ritardi nei cinque anni appena trascorsi al governo è stata apatica». Poi, «anche a livello nazionale la Lega ha lanciato un programma che sta portando avanti, penso alla legittima difesa, al decreto sicurezza e al resto, e gli elettori questo lo capiscono bene».
Liste civiche
La maggior parte delle civiche presentate sono collegate al centrosinistra. Il motivo, spiega Agus, è che «in questo periodo si cerca di costruire una coalizione, non avendo, Pd a parte, partiti di riferimento, e ogni volta si riparte da liste civiche». In tutte le liste le donne candidate sono tantissime. Nei comuni con più di 5000 abitanti si vota con la doppia preferenza di genere. «Alle amministrative del 2017 andò benissimo - ricorda la presidente di Coordinamento 3 Carmina Conte - l'avanzata delle donne diventa più ardua quando sale il livello dell'istituzione».
Roberto Murgia