Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ferragosto all'insegna del risparmio

Fonte: L'Unione Sarda
14 agosto 2009

San Benedetto. Una giornata tra i box del mercato: ci si prepara al pranzo di domani
I clienti cercano aragosta e gamberoni a prezzi convenienti

Ci si prepara al pranzo di Ferragosto ma al mercato di San Benedetto «non c'è il pienone degli anni scorsi», lamentano gli operatori. E sperano che oggi i clienti acquistino gamberoni e pesci da arrostire.
L'aragosta a 50 euro al chilo? E chi se lo sarebbe mai aspettato. A sorpresa anche la regina dei crostacei si è dovuta inchinare alla crisi, al punto da essere proposta al mercato di San Benedetto ad un prezzo nettamente inferiore rispetto a quello di altri anni: “appena” 50 euro al chilo a fronte dei 110 raggiunti in passato. E non importa se con l'approssimarsi di Ferragosto il prezzo è già lievitato a 75 euro. L'acquisto risulta comunque super scontato e i buongustai esultano. Non tutti, ovviamente, ma solo quelli che si possono ancora permettere di spendere tanto. Altrimenti si mangeranno le sardine (appena 3 euro al chilo) o al massimo le orate e le spigole di allevamento (da 8 a 12 euro).
IL PRANZO Sì perché al pranzo di Ferragosto non si rinuncia, ma in tempi di crisi concedersi certi sfizi è quasi impossibile. Specialmente quando si desidera un menu a base di pesce, che tradizionalmente viene a costare molto più della carne. «Quest'anno la grande affluenza degli altri anni non c'è stata», si lamenta Massimo Ruggiu, titolare di un box, «speriamo che oggi ci sia più movimento, ma in generale sono convinto che sarà un Ferragosto all'insegna del risparmio». Cosa mangeranno i cagliaritani? «I più fortunati», riprende il pescivendolo, «si concederanno i gamberi di Villasimius (16 euro al chilo per il taglio medio). Altri opteranno per le seppie da fare arrosto (12 euro al chilo)». I pesci si compreranno di allevamento, perché il prodotto di mare ha un costo nettamente superiore. «Si parla di 25/28 euro al chilo per spigole e orate», afferma Antonio Belfiori, 59 anni, cliente abituale del mercato civico, «personalmente opterò per un menu di terra e mare. Il problema principale è il secondo. Non so ancora cosa acquisterò, ma di certo non l'aragosta anche se il prezzo è calato. Probabilmente opterò per i gamberoni che sono comunque carissimi, ma mi piacciono troppo e almeno a Ferragosto vorrei mangiarli».
I PREZZI Stefano Rais propone calamari da friggere a 10 euro, gamberetti da cocktail (stesso prezzo) e granchione francese (10 euro) da utilizzare per un super sugo al profumo di mare. «I clienti si lamentano dei prezzi alti», dice, «ma sotto le feste è normale che sia così. In tutti i casi sono convinto che se ci si sa accontentare si può mangiare benissimo spendendo poco». Il trancio da fare arrosto è particolarmente gettonato. «Quello di cernia è andato a ruba», assicura Antonio Gatti nel suo box, «mi è rimasto solo il tonno (da servire alla catalana come antipasto) oppure il gattuccio (che può essere utilizzato per preparare una superba burrida). I prezzi? Circa 25 euro per la cernia, 15/20 euro il tonno, 8/10 il gattuccio». Ma per risparmiare davvero bisogna puntare sul congelato, anche se in questo periodo la diffidenza dei clienti è tale da far sì che la maggior parte del prodotto resti invenduta. «I recenti fatti di cronaca ci hanno penalizzato non poco», si dispera Carlo Coiana, dietro il bancone di vendita, «era inevitabile, ma ora stiamo cercando di recuperare. Garantiamo ai clienti la genuinità dei nostri prodotti che sono controllati giornalmente e in maniera scrupolosa dagli ispettori sanitari. La gente può fidarsi e deve sapere che si risparmia moltissimo. L'aragosta cubana la vendiamo a 20 euro ed è ottima; quella proveniente dalla Mauritania addirittura a 18. I gamberi argentini sono a 8,50, gli scampi a 10, le seppie già pulite a 5, le code di gamberi a 9». Prezzi stracciati per tentare di uscire da una crisi profonda. Probabilmente la peggiore che abbia mai investito il settore. ( p. l. )

14/08/2009