Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I consigli degli ex al sindaco che verrà: «Amore per la città»

Fonte: L'Unione Sarda
23 aprile 2019

VERSO IL VOTO. L'inquilino di Palazzo Bacaredda dovrà ascoltare le esigenze di tutti e valorizzare il lavoro degli altri

 

Zedda, Floris, Dal Cortivo
e Giua Marassi indicano la via 

 

 

In quattro hanno accumulato più di vent'anni a Palazzo Bacaredda e - poiché l'esperienza insegna - sono pronti a dispensare qualche consiglio al sindaco che verrà. La prima regola del perfetto inquilino di via Roma - a sentire Massimo Zedda, Emilio Floris, Roberto Dal Cortivo e Gaetano Giua Marassi - è saper ascoltare cittadini, alleati e avversari. Ma non è tutto qui: al vincitore o vincitrice del 16 giugno servirà ben altro.
L'uscente
Le prime raccomandazioni non possono che arrivare da colui che per ultimo ha lasciato l'incarico. Spiega Massimo Zedda: «Il sindaco dovrà avere un approccio che esprima amore e passione per la città e ricordarsi che si diventa rappresentanti di tutti i cittadini e non solo di una parte. E poi serve tenere a mente che si è al vertice di una macchina complessa nella quale lavorano migliaia di dipendenti. È necessario valorizzare il personale, come quando si dirige una grande azienda, e per portare a termine i progetti, il lavoro di tutti è prezioso». Chiarito l'atteggiamento da tenere nei confronti di impiegati e cittadini, Zedda - neo consigliere regionale - indica la via da seguire per lo sviluppo di Cagliari. «Le sfide più grandi non passano solo da via Roma. Il sindaco dovrà trasferire ad altre istituzioni, come lo Stato e la Regione, l'importanza di progetti per lo sviluppo e il lavoro. Molti beni per essere valorizzati necessitano dell'impegno di altri soggetti. Penso, per esempio, all'ex ospedale Marino, ai depositi di carburante di Monte Urpinu, al rilancio del porto e a Buoncammino». E ancora: «Mi auguro che non si perda di vista la necessità di dare a Cagliari visibilità internazionale».
Il senatore
Il parlamentare di Forza Italia Emilio Floris non ha dubbi: «Il sindaco deve ascoltare tutti. Io sono stato eletto a luglio e ho passato il mese di agosto a incontrare persone appartenenti anche alla società civile e alle associazioni di categoria che mi riferivano le loro esigenze. È un passaggio fondamentale per valutate le priorità e poi per metterle in pratica». La cosa più difficile? «L'applicazione costante e il controllo degli indirizzi dati perché vengano portati a termine. Non basta dare l'input bisogna raggiungere l'obiettivo». Anche Floris insiste sulla necessità di guardare oltre i confini cittadini. «Il sindaco oggi è anche metropolitano e deve ricercare uno sviluppo armonico con gli altri centri».
Anni Novanta
Roberto Dal Cortivo è lapidario: «Il mio consiglio è di governare e non amministrare, sono due cose molto diverse. Governare significa avere un modello di sviluppo, un progetto per la città da qui ai prossimi vent'anni. Attualmente si vive nell'improvvisazione». Da Gaetano Giua Marassi l'invito a restare in contatto con la città. «Io avevo istituito un filo diretto con la popolazione: il sabato mattina i cittadini potevano chiamare in Comune e rispondevo io e poi un pomeriggio alla settimana ricevevo il pubblico. Anche se quasi mai potevo esaudire le richieste, il fatto di essere ascoltati per loro era importante. Aggiungo che è indice di intelligenza restare umili e non avere mai un ego spropositato».
Mariella Careddu