Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tutti a Bauladu, Bosa, Tula e Uta alla ricerca delle Radici del futuro

Fonte: L'Unione Sarda
19 aprile 2019

MONUMENTI APERTI. Un intelligente format nato a Cagliari, esportato nella Penisola

 

I quattro centri aprono il 27 aprile la 23esima edizione della rassegna 

 

 

Il futuro delle comunità si fonda sulla valorizzazione delle testimonianze del passato e dei paesaggi, base del processo di costruzione del senso di appartenenza e strumento di dialogo tra generazioni. Lo spirito originario di Monumenti aperti, che il 27 aprile inaugura la sua 23esima edizione, è pronto a rinnovarsi più forte che mai. Insignita col premio dell'Ue per il patrimonio culturale-Europa nostra Awards 2018, massimo riconoscimento europeo per il settore, la manifestazione si presenta al taglio del nastro superando ancora una volta sé stessa.
I numeri
Al di là della consolidata partecipazione di volontari (oltre 22mila, studenti perlopiù), crescono i Comuni aderenti: 62 nell'Isola (12 nuovi rispetto allo scorso anno) e 11 nella Penisola, dove il format è approdato nel 2014 con tre edizioni piemontesi. Conquistate quindi Emilia Romagna e Puglia, l'itinerario extra-insulare saluta oggi l'esordio della Lombardia.
Il programma
Novità e formule della rassegna sono state illustrate ieri a Cagliari, nel palazzo della Regione di viale Trento, per la prima volta cornice della presentazione. Si è partiti dal tema “Radici al futuro” e dal calendario. In Sardegna Monumenti aperti si svolgerà dal 27 aprile al 9 giugno, per sette fine settimana consecutivi. L'intera programmazione si concluderà il 9 e 10 novembre in Puglia.
Gli obiettivi
«Il nostro è un progetto culturale che ha radici solide e si proietta verso il futuro, investendo soprattutto sui giovani», ha detto Fabrizio Frongia, presidente di Imago Mundi onlus, anima dell'organizzazione. Un obiettivo ben rappresentato dalla foto scelta per promuovere l'appuntamento. Immortalando un ragazzo accovacciato sul tronco reciso di un albero secolare, punto focale e linfa di un bosco che si arricchisce di giovani piante, l'immagine riconduce infatti al tema dell'edizione 2019. «“Radici al futuro” - ha ricordato Gianluca Nonnis, responsabile della campagna di comunicazione - ovvero ciò che ci appartiene come storia e su cui poggia il domani delle comunità».
I Comuni
Questo spirito, capace di esprimersi grazie a un'estesa rete territoriale (così Giuseppe Murru, per il consorzio Camù), è stato condiviso dai rappresentanti delle amministrazioni che hanno abbracciato l'iniziativa, patrocinata (tanti gli sponsor) da Camera e Senato, dal Mibac (il Polo museale della Sardegna è stato ieri rappresentato da Maurizio Bistrusso) e dall'Associazione beni italiani Unesco.
In Sardegna
Bauladu, Bosa, Tula e Uta sono le tappe d'avvio (27-28 aprile) dell'itinerario che - descritto da Giancarlo Zedda di Imago Mundi - «toccherà Cagliari (11-12 maggio), 8 centri della sua Città metropolitana, 31 Comuni della provincia del Sud Sardegna, 12 di quella di Sassari, 8 di Oristano e 2 di Nuoro». Ottocento i tesori storico-artistici e i siti naturalistici che saranno aperti al pubblico e si racconteranno attraverso la voce delle comunità.
Nella Penisola
Buona pratica riconosciuta a livello nazionale, Monumenti aperti affida l'inaugurazione della parte continentale all'esordiente Lombardia. A maggio saranno Milano (4 e 5) e Cantù (25 e 26) a ospitare la sperimentazione del format nato a Cagliari, cresciuto nell'Isola e apprezzato tanto da essere esportato. A Como toccherà il primo e il 2 giugno. La programmazione proseguirà, superando l'estate e attraversando l'autunno, in Puglia ed Emilia Romagna. Tra le mete Bitonto e Ferrara (26-27 ottobre).
Le proposte
Festa di cultura che occupa uno spazio certo nel calendario della primavera regionale, la manifestazione - di cui l'Unione Sarda, Videolina e Radiolina sono media partner - non prevede solo visite guidate, narrazioni di storie e descrizioni. Attorno a questo genetico punto di forza, ruotano iniziative speciali legate alla multimedialità (tra queste Viva Voce, collage di testimonianze di cittadini da registrare e raccogliere via WhatsApp), progetti dedicati a musica e cibo o rivolti agli studenti, destinatari privilegiati di Monumenti aperti.
Manuela Arca