Rassegna Stampa

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CAGLIARI, “Strange for life”: lo sport incontra la solidarietà

Fonte: web Ad Maiora Media
11 aprile 2019

CAGLIARI, “Strange for life”: lo sport incontra la solidarietà

Catturare l’attenzione sulla delicata tematica tumorale e ricavare fondi da poter destinare all’ospedale Oncologico di Cagliari con l’obiettivo di acquistare nuove poltrone da infusione: questa l’idea che ha portato alla nascita di Strange for life 2019.

 

“Il progetto nasce dalla mia voglia di solidarietà – ha spiegato Daniele Strano, organizzatore insieme a Marco Frau – Fin da giovanissimo ho unito la mia passione per lo sport alla propensione ad aiutare. due anni a favore di ‘Save the children’ ed uno della ‘Special olympcs’. Lo scorso anno ci siamo impegnati con il team di ‘Sinergia femminile’ per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle patologie tumorali: dieci donne hanno deciso di lottare solcando il mare per sette ininterrotti giorni usando una canoa a sei posti e hanno vissuto la spiaggia con sacco a pelo e tendine, come testimonial di un messaggio positivo perché con determinazione, coraggio e convinzione avevano vinto la loro personale battaglia contro la malattia e insieme hanno voluto vivere una esperienza unica per un comune obbiettivo di solidarietà. L’evento ha richiesto uno staff a terra con una equipe di collaboratori, che ha anticipato le tappe, favorendo gli aspetti logistici del team. L’assistenza in mare è stata abilmente supportata dalla presenza di un gommone con un medico a bordo che costantemente ha monitorato lo stato di salute delle donne partecipanti”.

Diverso, invece, l’impegno con l’associazione Special olympics, che utilizza lo sport come mezzo per favorire la crescita personale, l’autonomia e la piena integrazione delle persone con disabilità intellettiva: “Nasce dalla collaborazione con Giuseppe Solla. Un giro della Sardegna in canoa e a nuoto, che ha visto la partecipazione di ragazzi diversamente abili, con l’obbiettivo di abbattere le barriere della diversità attraverso lo sport che unisce e che rende tutti uguali, ma ognuno con il suo modo di essere speciale. Una sfida nella quale sono stati abilmente coniugati il coinvolgimento diretto di alcuni ragazzi seguiti dalle associazioni aderenti alla Special olympics e la mia professionalità: tutti insieme abbiamo pagaiato per alcuni chilometri vivendo una esperienza unica”.

Claudia Pilloni