Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il coro dei sindaci: «Via la plastica dal nostro mare»

Fonte: L'Unione Sarda
2 aprile 2019

Il biologo: rifiuti nel 30 per cento dei pesci Il coro dei sindaci:

«Via la plastica dal nostro mare» In tutta l'Isola scattano le ordinanze per vietare cannucce, stoviglie, palloncini 

«Cosa troviamo sulle nostre spiagge? O Dio, di tutto. Ad esempio, centinaia di stecchette di chupa chups. Sembra incredibile», racconta Paola Pipere, assessora al Bilancio a Siniscola, che sta seguendo l'operazione “plastic free”. «Stiamo scrivendo l'ordinanza, dopo diversi incontri con gli operatori, l'obiettivo è partire prestissimo: vogliamo il ritiro di tutta la plastica monouso dai litorali e dalle campagne, perché anche i fiumi sono pieni di rifiuti. Bandiremo bicchieri, cannucce, ma anche palloncini e spara coriandoli, molto usati nelle cerimonie. Per le bottigliette d'acqua sarà più complicato, per ora facciamo opera di sensibilizzazione all'uso delle borracce».
L'onda lunga
Il centro della Baronia sarà uno dei Comuni sardi virtuosi che da quest'estate dirà basta alla plastica monouso. Pian piano città e paesi dell'Isola si stanno adeguando (anche l'Anci di recente ha fatto un appello alla Regione per la diffusione di questi sani principi in tutto il territorio), in vista dell'obbligo deciso dall'Europa per il 2021 e sulla scorta di una grande presa di coscienza internazionale, perché per fortuna, le buone pratiche sono contagiose, da un capo all'altro del pianeta.
Le isole minori
Salvatore Puggioni, sindaco di Carloforte, ha firmato l'ordinanza a marzo e dato ai commercianti 90 giorni di tempo per smaltire le scorte. «Il termine scade il 17 giugno», spiega, «ma siamo anche disponibili a una proroga se fosse necessario. L'idea è di farlo in due step: nel primo bandiamo buste, bicchieri, piccoli contenitori; nel secondo, passeremo alle bottiglie di plastica. È un'iniziativa che condividiamo con le Tremiti e Pantelleria, come Associazione dei Comuni delle isole minori».
L'apripista
A Domus de Maria la prima cittadina, Maria Concetta Spada, la decisione epocale l'ha presa ad agosto 2018 e «dal primo gennaio di quest'anno negli stabilimenti balneari è vietata la plastica monouso, così come nelle sagre e nelle manifestazioni. Negozi e commercianti si sono muniti di contenitori biodegradabili e la formazione proseguirà, per operatori, cittadini e turisti».
Negli uffici pubblici
A Porto Torres invece lo stop lo hanno imposto, per il momento, negli uffici municipali. «Abbiamo raccolto la sfida lanciata dal ministro dell'Ambiente e adottato un provvedimento che prevede la graduale eliminazione delle macchinette che distribuiscono plastica, al Comune e nelle scuole», sottolinea il sindaco Sean Wheeler. «Non solo: la riduzione dovrà coinvolgere anche l'Asinara e le attrezzature deteriorate dell'amministrazione che dovranno essere sostituite con altre in materiale ecocompatibile», sottolinea l'assessora all'Ambiente Cristina Biancu.
L'esperto
Andrea De Lucia, biologo dell'Istituto per l'Ambiente Marino e Costiero del Cnr a Oristano, avverte: «Forse bisogna sfruttare queste occasioni - la storia del capodoglio e le ordinanze dei sindaci - per far ragionare le persone sul loro comportamento, per dire che è il momento per cambiare abitudini: basta buttare cotton fioc nel water, basta usare la plastica monouso, basta gettare le cicche delle sigarette in spiaggia o dove capita». Continua: «Noi portiamo avanti progetti contro il “marine litter” e studiamo alcune specie ittiche. Il 20/30% dei pesci che analizziamo (triglie, merluzzi, boghe) ha microplastiche nello stomaco; nel 100% delle tartarughe marine troviamo macroplastiche, cannucce, buste, e punte di ombrellone, quei pezzi di plastica che rimangono conficcati nella sabbia e nessuno a quanto pare si preoccupa di portare via. Dopo le mareggiate, a fine estate, ne troviamo una quantità enorme sulle spiagge sarde». (cr. co.)