COMUNE. Allo studio i paletti urbanistici Eliminare l'arteria a quattro corsie
per favorire l'integrazione del rione
Al quarto piano del palazzo comunale di via Sonnino, a Cagliari, sede dei Lavori pubblici, c'è aria di festa. È l'ultimo giorno da assessore del medico Maurizio Chessa. Un brindisi veloce e ingegneri e tecnici, coordinati dal dirigente Daniele Olla, sono nuovamente all'opera per trattare uno dei progetti più delicati dell'ultimo periodo: lo stadio del Cagliari calcio. «Il nuovo Consiglio dovrà essere realizzato l'impianto», afferma Chessa. «Non ci sarà nessuna concessione diretta alla società rossoblù, chiunque potrà vincere. Il Sant'Elia resta un manufatto del Comune. La concessione sarà di 50 anni. L'unico obbligo è far giocare il Cagliari». E se, gli scongiuri sono autorizzati, la squadra dovesse retrocedere in Terza categoria e un'altra società dovesse superarla e salire in serie A? Chessa, da tifoso, non sa o non vuole rispondere. Forse perché non è questo il fulcro del “Progetto guida”, che dovrà basarsi sulle indicazioni urbanistiche del Comune. Il nuovo stadio deve essere la leva che permetterà l'uscita dall'isolamento del quartiere Sant'Elia. Un rione tagliato fuori dal resto della città dalla strada a quattro corsie. E proprio sull'eliminazione dell'arteria, sovradimensionata per un flusso di traffico davvero basso, stanno lavorando i “trasportisti” di Palazzo Bacaredda. (a. a.)