Rassegna Stampa

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Musica: standing ovation al Lirico di Cagliari per Uto Ughi

Fonte: web cagliaripad.it
14 marzo 2019

 

 

Da Ansa News -  13 marzo 2019

 


Una travolgente Carmen Fantasy di Serasate, ispirata al capolavoro di Bizet, a suggellare una serata di grande musica, tra bellezza e solidarietà. Si è chiuso con una standing ovation ieri sera al Teatro Lirico di Cagliari il concerto che ha visto protagonista Uto Ughi, accompagnato da un eccellente pianista come Alessandro Specchi.

Tra note preziose, passaggi virtuosistici e gustose pillole di storia della musica il maestro, mettendo in risalto la Potenza espressiva del suo Guarneri del Gesù, “con il respiro più ampio e più adatto a questa sala”, come ha precisato, ha incantato il pubblico in un concerto che ha registrato il sold out al botteghino. Il celebre violinista è tornato a Cagliari dopo 15 anni di assenza, “testimonial” d’eccezione a sostegno della campagna End Polio Now promossa dal Rotary Club – Cagliari Est e Quartu Sant’Elena, in collaborazione con Cedac, Teatro Lirico di Cagliari, Banco di Sardegna. Oltre un’ora e mezzo di musica in un viaggio tra le Note d’Europa, come suggerisce il titolo del suo album uscito per Sony Classical un anno fa.

Un programma affascinante e eclettico che attraversa tre secoli in un’antologia di pagine celebri accanto a rare partiture del repertorio violinistico. Dalla famosa Ciaccona di Vitali a La Primavera di Beethoven “Una sonata cantabile e lirica che riflette lo stato d’animo sereno del compositore prima che venisse colpito dalla malattia più terribile per un musicista, la sordità”, ha detto rivolto al pubblico. E’ ancora seduzione con le note di Saint-Sans e gli accenti struggenti e i richiami “etnici” della Polonaise di Wieniawski. Vertiginoso doppio bis con Paganini e Bazzini con il suono squillante de La Campanella e poi la Ridda dei Folletti. “Quando Uto Ughi ha cominciato a suonare – ha commentato il sovrintendente del Teatro Lirico Claudio Orazi – si è creato un effetto che, nel silenzio, ha amplificato i battiti del cuore di ognuno e all’unisono batteva insieme a quello degli altri rinnovando il rito collettivo della socialità del medesimo sentire, della medesima emozione”.