Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Scoperti all'Anfiteatro affreschi di duemila anni fa

Fonte: L'Unione Sarda
6 marzo 2019


IL MONUMENTO.

Gli spazi erano stati nascosti dalla legnaia

Scoperti all'Anfiteatro affreschi di duemila anni fa

L'obiettivo del Comune è riaprire entro l'estate 

C'è un segreto nell'Anfiteatro: un ambiente affrescato che potrebbe rivelarsi di grande valore storico e artistico. La scoperta è stata fatta durante i sopralluoghi effettuati dagli studiosi della Soprintendenza archeologica che, insieme al Comune, sono al lavoro per rendere il monumento fruibile a cittadini e turisti. «In realtà», spiega Giovanna Pietra, la studiosa della Sovrintendenza che si sta occupando dell'Anfiteatro, «non si tratta di una scoperta ma di una riscoperta. Si sapeva dell'esistenza di quegli ambienti ma non era stato possibile effettuare ulteriori indagini dal momento che la legnaia li avevi nascosti».
Gli ambienti
Ora, però, si punta a valorizzare anche quella parte del monumento. «I lavori», riprende Pietra, «non sono stati ancora completati: occorre proseguire con l'intervento di scavo e di pulitura degli affreschi». Gli ambienti sono situati sotto quello che viene definito “percorso Margarise”, sulla sinistra rispetto all'ingresso di viale Sant'Ignazio. «Era l'area di accesso alla struttura per gli spettatori, immediatamente all'esterno dell'Anfiteatro stesso. Lo scavo non è stato ancora completato: potrebbero, quindi, esserci altre novità. Dobbiamo capire come era organizzato quello spazio, individuare la sua funzione e appurare se era un ambiente unico o se potrebbero essercene altri».
Il valore
Certo, l'individuazione di ambienti affrescati non rappresenta certo un unicum. Ma serve a dare un'idea di che cosa fosse la città di Cagliari nell'età imperiale di Roma. «Si tratta di pitture molto belle: testimoniano il fatto che in città c'erano artigiani molto bravi e competenti. E che, quindi, chi ha commissionato i lavori era molto qualificato. Cagliari era una città perfettamente inserita nella Roma dell'età imperiale». Duemila anni prima della globalizzazione che conosciamo, Roma aveva già globalizzato il suo mondo. «Il mondo romano deve essere pensato per grandi regioni che hanno molto cose simili e molte cose peculiari». Elementi come l'Anfiteatro sono lì a dimostrare che Cagliari era, a tutti gli effetti, una città romana.
Il futuro
Quell'ambiente (o, magari in caso di nuove scoperte, quegli ambienti) non sarà solo “terreno di caccia” per gli studiosi. «Terminato il restauro, si punta a mettere questi spazi a disposizione dei cittadini». Non sarà facile perché, prima dovrà concludersi l'intervento di restauro. «E poi c'è da capire in che modo preservare gli affreschi dalle intemperie: lasciati esposti agli agenti atmosferici, non si conservano». Cosa già vista anche all'Anfiteatro: gli affreschi della parte superiore sono stati deteriorati da pioggia e vento. «Occorre creare una protezione proprio per evitare queste esposizioni».
Il monumento
La struttura del ministero per i Beni e le attività culturali guidata dalla sovrintendente Maura Picciau sta seguendo anche i lavori di restauro finanziati dal Comune: per rendere la struttura nuovamente fruibile occorre rimediare agli errori del passato. Ai danni causati dalla cosiddetta legnaia. «In particolare nelle parti costruite più che in quelle scavate nella roccia». La Sovrintendenza ha effettuato un'analisi molto accurata. E, insieme agli esperti dell'assessorato ai Lavori pubblici, ha predisposto il progetto di intervento.
I lavori
E, almeno in parte, qualcosa è stata già fatta. «Abbiamo diviso», interviene l'assessore ai Lavori pubblici Maurizio Chessa, «l'intervento in due lotti: il primo è stato già portato a termine. Ora, entro breve tempo, inizierà il secondo». Lavorare in una struttura così delicata non è facile. «Servirebbe», riprende Chessa, «un monitoraggio e un intervento continuo». Intanto, qualcosa è stata già fatta. «Dopo lo smontaggio della legnaia, sono state effettuate verifiche e misurazioni per arrivare un progetto esecutivo di restauro globale. Una parte è stata già realizzata». L'Anfiteatro è stato ripulito e liberato di quelle piante infestanti che, alla lunga, creano danni. «Sono state portate via anche molte di quelle sacche di terra che consentono alle piante di svilupparsi».
La riapertura
Ora dovrebbero partire i lavori del secondo e definitivo lotto. «Ci sono stati alcuni ostacoli, come, per esempio, la ricerca di una sistemazione per gli abusivi che avevano occupato le casupole. Ma, finalmente, siamo riusciti a consegnare il cantiere all'impresa che deve eseguire i lavori». Che cosa faranno quegli operai? «C'è da effettuare la ripulitura delle pietre, l'eliminazione dei residui metallici, da restaurare alcune parti murarie e gli intonaci, consolidare il terzo anello. E interverranno sull'arena». Finiti i lavori (per i quali sono stati stanziati 500 mila euro), l'Anfiteatro tornerà a essere fruibile. «Anche se le visite saranno limitate alle parti che sono state messe in sicurezza». I tempi? «Questa è la cosa che mi crea più grattacapi da quando sono assessore. Per tante ragioni, i tempi dati talvolta saltano». L'obiettivo è riaprire l'Anfiteatro entro l'estate. «Ma è difficile fissare date», conclude Chessa, «perché l'intervento è delicato: si parla dell'Anfiteatro, un luogo che deve essere tutelato anche durante i lavori».
Marcello Cocco