Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un tuffo sotto il sole di Giorgino La scommessa (vinta) degli stabilimenti Non solo Mare e Zenit

Fonte: L'Unione Sarda
28 febbraio 2019

SA SCAFA.

L'alternativa al Poetto è la spiaggia davanti al Villaggio pescatori

Un tuffo sotto il sole di Giorgino La scommessa (vinta) degli stabilimenti Non solo Mare e Zenit 

Dicono che qui, a Giorgino, sulla spiaggia che fu dei cagliaritani veraci, il chiasso e i fasti del Poetto sono « cosa lontana ». Risuonano, a Sa Scafa, la risacca e su casteddaiu , la parlata cadenzata di una città a volte lontana, troppo distante anche quando non dovrebbe.
È l'arenile delle contraddizioni, Giorgino. Al di qua e oltre l'ingresso del Porto canale, versante Santa Gilla, la realtà detta leggi differenti. Davanti al Villaggio pescatori, dove due sono gli stabilimenti balneari, la rinascita, seppur difficile, si tocca con mano. Sabbia bianca e pulita, davanti a “Non solo Mare”. Candida e linda allo “Zenit”. A tenerle in ordine ci pensano le squadre di Irene Mura e Massimo Belgiorno, rispettivamente proprietari dei ristoranti-stabilimenti. Qualche distinguo per la spiaggia libera a ridosso della diga foranea, dove il sole si prende ancora senza sborsare un soldo e l'ombra è quella del proprio ombrellone. Ma qui bisogna a volte aspettare la pulizia per non dover fare i conti con i rifiuti (spesso plastiche) portati dal mare.
I sogni
Oltre il Porto canale, l'altro Giorgino aveva sperato di rinascere. Ci avevano tentato con due stabilimenti confinanti con l'ex carcere minorile, a riconquistare una fetta di cagliaritani sottraendola al Poetto o comunque garantire un servizio a chi questo lembo di costa l'aveva sempre tenuto nel cuore, aggrappato ai ricordi e all'«orgoglio giorginiano».
La sorte
Il primo impianto aveva chiuso le porte da tempo, l'ultimo lo ha fatto da ormai molti anni, esposto alle mareggiate e a qualche vandalo di troppo. Oggi restano i ruderi: servizi igienici distrutti, vetrate sdraiate sulla sabbia, gli scheletri delle cabine. Un inno al degrado dietro una spiaggia cresciuta per estensione ma impraticabile per via delle “palle marine” e delle sottilissime fibre della posidonia che hanno formato un enorme tappeto esteso per oltre cinquecento metri. Si chiamavano Cospe Sardegna e Blu Oltremare, li governavano due cooperative e avevano visto la luce agli inizi negli anni Novanta.
La realtà
Al Non Solo Mare, gestito dalla cooperativa omonima guidata da Irene Mura, le pulizie dell'arenile sono pratica costante. Non si aspetta la bella stagione ma anche a chi frequenta il ristorante si offre una spiaggia accogliente. «L'apertura ufficiale dello stabilimento la facciamo a giugno, disponiamo di una cinquantina di postazioni», dice la presidentessa della coop. L'anno scorso per affittare una sdraio, un lettino o un ombrellone si pagava 4 euro a “pezzo”. «Stiamo ancora valutando il listino, non sappiamo ancora se rivedere i prezzi», spiega Irene Mura.
Quattro euro anche allo Zenit, dove gli ombrelloni sono venti e quaranta i lettini. «Da noi mancano i giovani, che scelgono il Poetto», spiega il titolare del ristorante-stabilimento, Massimo Belgiorno, nato e cresciuto al Villaggio pescatori e legato al rione da un amore indiscusso, tanto da scegliere di restare anche da imprenditore. «I nostri sono clienti dell'hinterland, oltreché di Cagliari, anche se questi ultimi sono soprattutto gli anziani», spiega Belgiorno.
Il dottore e l'operaio
Qui a Giorgino c'è una regola non scritta che vige da sempre. Questa è spiaggia senza limiti di censo. Ingegneri e medici condividono l'arenile con operai, pescatori, disoccupati.
Andrea Piras