Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tutte le maschere del Carnevale Quando Cancioffali e Carmen Miranda erano le star dei cortei

Fonte: L'Unione Sarda
28 febbraio 2019

GIOVEDÌ GRASSO. Oggi il via alla grande festa con zeppolate e sfilate in costume Tutte le maschere del Carnevale Quando Cancioffali e Carmen Miranda erano le star dei cortei 

 

Per i cagliaritani oggi è giobia lardaiolu , giovedì grasso, primo “vero” giorno di carnevale. Niente a che vedere con quello di Viareggio o - meno che mai - con quello di Venezia, ma anche quello cagliaritano poteva vantare la sua sfilata di carri allegorici e la chiassosa sarabanda di gruppi in maschera per le vie del centro.
Tre sfilate
Si deve alla GIOC (associazione degli operai cattolici) e all'arte naif di Pinuccio Schirra e Vittorio D'Angelo la consacrazione del “carnevale casteddaiu ” tutto improvvisazione e scialo popolare. Con la chiesa di Santa Restituta, cuore di Stampace, (dalla fine della guerra non più adibita al culto e divenuta sede degli operai cattolici), trasformata per i mesi fra Natale e la Quaresima, in una strampalata fucina fra tialus e panetteras , piccioccus de crobi e diras , improponibili balie.
Genio popolare
Dal giovedì grasso fino al successivo martedì andava in scena per le strade del centro storico la trilogia di un teatro popolare capace di trasformare le macchiette rionali nelle prime donne delle sfilate cittadine. Il tutto con un lenzuolo, un turacciolo di sughero annerito al fuoco o qualche rossetto: nascevano così is gattus , bianche figure avvolte in teli bianchi chiusi su volto dove spiccavano gli immancabili neri baffoni. C'era poi su dottori , allampanata, alta figura di medico, con frac e cilindro d'ordinanza ma con le toppe nel fondi dei pantaloni. O ancora sa viura , scomposta e lasciva vedova subito consolata dalla perdita del marito.
Carmen Miranda
Ma la vera attrazione era lei, Carmen Miranda , al secolo Giosuè Cogotti, vigile urbano di professione, sulla testa una cofana alta mezzo metro fatta di ogni specie di frutti tropicali, un osceno body tempestato di paillettes e un enorme manto regale. A precederla la ratantina che, al ritmo di donami una cicca, donamindi una atra, custa non mi basta, rengengè , senza un attimo di sosta dava il tempo alla sfilata riuscendo a far ballare tutti, pubblico compreso.
Re Cancioffali
In un crescendo di tamburi e grancasse ecco l'atto finale, consumato a sa murialla , oggi Via Cammino Nuovo: il rogo di Cancioffali, enorme pagliaccio in cartapesta, giustiziato proprio sotto le mura del Bastione di Santa Croce, luogo delle esecuzioni capitali. Di quel rogo restavano le ceneri, preludio dell'imminente tempo quaresimale.
Paolo Matta