Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ale e Franz: «Scappatelle? Mai! Siamo fedeli Soprattutto a una comicità sana, onesta, pulita»

Fonte: L'Unione Sarda
27 febbraio 2019

SU IL SIPARIO. Giovedì e venerdì a Cagliari e sabato a Sassari

 

 

Venticinque anni di carriera e di risate - e un elenco mostruosamente lungo di esibizioni televisive, film, spettacoli teatrali. Alessandro Besentini e Francesco Villa, per tutti Ale e Franz, sono diventati grandi; ma per loro è tempo di ripartire da “Nel nostro piccolo”, come dice il titolo del loro nuovo spettacolo teatrale, il 28 febbraio e il primo marzo al Massimo di Cagliari e il 2 al Comunale di Sassari. Con loro sul palco un gruppo di musicisti di alta professionalità, la band di Enrico Ruggeri: Luigi Schiavone Fabrizio Palermo, Francesco Luppi e Marco Orsi. «È un viaggio alla ricerca del nostro punto di partenza», ci racconta Ale, «il racconto delle nostre piccolezze, sconfitte, vittorie. Ma sempre ridendo».
Questo spettacolo sarà diverso dal vostro classico stile?
«È quello della nostra maturità. Una serata di pura comicità ma che offre anche spunti di riflessione; ci sarà quel gusto per il paradosso che ci caratterizza, energia dirompente e che dà la carica, tanta buona musica. La trama segue un filo conduttore delle canzoni di grandi maestri italiani, di cui ci abbiamo voluto scrivere un prologo e un epilogo. Per esempio abbiamo preso un capolavoro come “La Ballata del Cerutti Gino” di Gaber e ci siamo divertiti a immaginare la vita di Gino. Ah, e cantiamo quattro brani, anche se per la maggior parte sarà di recitazione».
Com'è nata l'idea?
«È stato un percorso lungo, un passaggio alla volta. Tutto è cominciato quando il grande Enrico Ruggeri e la sua fantastica band ci hanno dato l'opportunità di esibirci con loro qualche tempo fa. Abbiamo scoperto una nuova strada ed era fantastico. Così abbiamo pensato di fare qualcosa insieme. Ci sta dando molte soddisfazioni, non vediamo l'ora di arrivare anche in Sardegna».
Cos'è l'umorismo per Ale e Franz?
«È quel momento di libertà, di piacere puro, una botta che all'improvviso ti manda in oblio e non pensi che a ridere. L'umorismo perfetto lo crei quando sei oggettivo, colpisci e fai ridere senza offendere. Puoi anche fare satira nel modo giusto, senza essere pesante. Noi estremizziamo le nostre vite, fingiamo un po', portiamo la realtà sul sentiero del surreale».
Venticinque anni di matrimonio artistico: mai pensato a una scappatella?
«No, siamo un duo, funzioniamo bene così. Ci è stata, è vero, qualche occasione in cui abbiamo recitato da soli, ma solo per poco e per motivi di impegni. Vogliamo lavorare insieme sempre. Abbiamo capito che il nostro legame era quello giusto dopo le prime prove alla scuola di teatro, e un passo alla volta si è confermato».
I vostri prossimi obiettivi?
«Dopo questo tour debutteremo nel teatro elisabettiano, dove sul palco ci sono solo uomini. Lo spettacolo sarà a Verona, Franz farà Romeo e Ale ebbe sì, sarà Giulietta».
Giovanni Lorenzo Porrà