Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un parco-giochi dove fu travolta e uccisa la madre

Fonte: L'Unione Sarda
25 febbraio 2019

MONTE MIXI. Iniziativa di un medico

 

 

Il giorno dopo è andato nel luogo in cui si è consumata la tragedia. E Stefano Pili, chirurgo del Brotzu, ha deciso che doveva lasciare un ricordo della madre proprio nel punto in cui la donna è stata travolta nelle strisce pedonali. Nessun mazzo di fiori, nessuna croce: Pili ha scelto di rendere omaggio alla madre regalando ai bambini del quartiere di Monte Mixi un piccolo parco-giochi.
Un anno fa l'incidente: erano le 13 del 22 febbraio quando Teresa Collu, rientrando a casa, aveva attraversato sulle strisce pedonali viale Diaz. Una Lancia Delta che si apprestava a entrare in via Rockefeller l'aveva travolta quando ormai era a pochi passi dal marciapiedi. «Un incidente assurdo», racconta Pili, «quell'auto non andava a una velocità elevata. Evidentemente l'autista non stava guardando la strada. Qualche giorno fa sono passato in piazza Padre Pio, qualche minuto dopo l'investimento di Raffaella Cuboni: ho visto un telo bianco sull'asfalto. Un'altra morte assurda. Eppure tanti usano lo smartphone quando sono alla guida».
Collu era stata portata proprio nell'ospedale in cui lavora il figlio. «Era nel letto della Rianimazione insieme a un giovane che avevo appena operato». I colleghi del Brotzu avevano fatto di tutto per salvare la donna. Non era servito a niente. «È intollerabile: mia madre, una donna sana di 78 anni, il giorno prima era stata nella nostra casa per il compleanno di mio figlio».
Il giorno dopo Pili era andato sul luogo della tragedia. In quel momento aveva visto con altri occhi il giardinetto sotto il bunker. E aveva deciso che quel punto sarebbe diventato un mini parco-giochi. «In Paolo Frau, l'assessore competente, ho trovato una disponibilità totale».
Gli ostacoli burocratici sono stati risolti velocemente, i lavori sono durati due mesi: come testimoniano i documenti del Comune, il medico ha speso ventimila euro. «Perché i cittadini non devono soltanto chiedere. È giusto che diano quando hanno la possibilità». Un giardino “pensato”. «Parlando con alcuni insegnanti ho saputo che tanti bambini escono poco e hanno problemi d'equilibrio. Questi giochi servono proprio a far riacquistare loro queste capacità». I bimbi apprezzano e già hanno “colonizzato” quello spazio. «Ci sono passato qualche giorno fa: è stato bellissimo vedere giocare tanti piccoli in quel parco». ( mar. co. )