Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il credito strozza l’edilizia

Fonte: La Nuova Sardegna
7 agosto 2009

VENERDÌ, 07 AGOSTO 2009

Pagina 1 - Cagliari


Tassi illegali, molte imprese sull’orlo del fallimento
Apisarda e sindacati insieme sul fronte: «Chiederemo subito l’intervento della prefettura»

CAGLIARI. Se il piano casa varato dal governo Berlusconi promette di arricchire il mercato dell’edilizia, il sistema del credito non sembra aver colto il messaggio: Apisarda e sindacati della categoria lanciano l’allarme e denunciano la protesta degli operatori, strozzati da tassi d’interesse che vanno oltre il tetto stabilito dalla legge. Giorni fa è stato sentito Paolo Batteta, patron di un gruppo attivo sull’intero fronte dell’edilizia per arrivare a quello degli hotel. Si tratta di un’azienda con 207 dipendenti diretti che diventano 350 se nel conto finiscono anche quelli dell’indotto. Una corazzata del mattone che rischia il naufragio: «Quello del gruppo Batteta è un caso particolarmente preoccupante - conferma Paolo Dessì dell’Apisarda - ma purtroppo non è il solo di cui ci stiamo occupando. Il grido d’allarme è generale, la crisi ha ridotto il volume del lavoro ma a quanto ci dicono gli operatori le banche non aiutano le aziende a venirne fuori. Faremo le nostre verifiche, ma qui si parla di tassi d’interesse attorno al tredici per cento. Se fosse così si tratterebbe di sconfinamenti nell’illegalità».
E’ una catena di difficoltà, che nasce dalla riduzione delle commesse e si allunga coi ritardi nei pagamenti. Chi lavora, come l’impresa Batteta, spesso non riesce a riscuotere il saldo in tempi compatibili con i propri equilibri finanziari. L’effetto è a cascata: si va allo sportello dell’istituto di credito con la speranza di ricevere ossigeno. Invece è proprio in banca che i problemi si aggravano: «In una fase di difficoltà generale come quella che stiamo vivendo ci saremmo aspettati una sensibilità diversa da parte delle banche - avverte Dessì - che al contrario sembrano disinteressate alle sorti delle aziende, compresi gruppi importanti. Non c’è sostegno e se c’è arriva a costi troppo alti. Così non si può andare avanti, serve una sterzata».
La sofferenza finanziaria delle aziende si riflette inevitabilmente sull’intero settore dell’edilizia, che in città è sempre stato nel bene e nel male un collettore di ricchezza. Aziende edili in stallo significa posti di lavoro a rischio, una prospettiva che preoccupa fortemente i sindacati: «Batteta fa lavorare centinaia di operai - spiega Gianni Abis della Cisl - e pensare a un gruppo imprenditoriale di queste dimensioni che si ferma è un autentico incubo. Abbiamo sentito cose che non avremmo voluto sentire, tassi di interesse applicati dalle banche che vanno oltre il tredici per cento. Non sappiamo se sia davvero così, ma è certo che chiederemo un intervento del prefetto. Non siamo disposti a permettere che le banche strozzino le imprese edili, non è pensabile assistere inermi alle difficoltà di gruppi importanti, centrali per il mercato del lavoro». Subito dal prefetto allora, per cercare un punto d’incontro con le banche: «Purtroppo - allarga le braccia Dessì - nel credito non c’è più un interlocutore locale, fatta eccezione per la piccola Banca di Cagliari. E in queste condizioni le difficoltà aumentano perchè i criteri di concessione del credito sono quelli nazionali, ben distanti dalla realtà sarda». Ferragosto passerà, poi - per restare nei luoghi comuni - per l’edilizia cagliaritana sarà un autunno caldo. (m.l)