Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Recalcati non si arrende «La qualificazione è ancora possibile»

Fonte: L'Unione Sarda
6 agosto 2009

Grande delusione a fine gara


No si arrende Racalcati, non è roba sua, e non cerca nemmeno scuse: finché non gli fanno notare, a caldo a fine gara, che decisivo è stato l'infortunio di Mancinelli, lui Mancinelli non lo aveva neppure citato. Un bel segnale. Esattamente uguale a quello di Luca Vitali che a pochi metri dal coach si è assunto la responsabilità di quella maledetta palla persa che è costata la vittoria: «La colpa è sempre di chi la passa, e a passarla sono stato io», ha detto il playmaker di Milano assolvendo Belinelli, che era in ricezione. «La fortuna non ci ha dato una mano», ha detto Recalcati, che non ritiene chiusa la partita, ma che adesso sarà un po' più difficile. Azzurra ha perso perché «avrebbe dovuto difendere meglio quando siamo stati bravi a mettere qualche punto fra noi e loro», Azzurra ha perso perché «abbiamo avuto un approccio difficile con la partita», Azzurra ha perso perché «ha scelto le soluzioni individuali anziché giocare ancora di squadra». Tutto qui, il resto è stata la gioia di vedere un Palazzetto dello Sport pieno, capace di spingere gli imbarazzati azzurri verso una rimonta condizionata - ha detto ancora Recalcati - «da una deludente percentuale dalla distanza dei tre punti che non ci possiamo permettere». La Francia ha punito la zona, «meglio è andata quando abbiamo scelto la difesa individuale». Questione, alla fine, di dettagli: infortunio di Mancinelli a parte, «sono stati pochissimi episodi a punirci» e «Mancinelli ha rappresentato un'arma offensiva che ha messo in difficoltà in francesi sotto misura». E adesso? «Non ci resta che vincere», ha chiuso il commissario tecnico delle nazionale, una nazionale comunque con la enne maiuscola, che ha ricevuto un caldissimo applauso dai 5.000 di via Rockefeller, che sono rimasti a lungo fuori dal Palazzetto per l'ennesimo sguardo di un gruppo di ragazzi. Dispiaciuti per la sconfitta, dispiaciuti per quel pubblico. Che ha la loro stessa voglia di grande basket.
N.M.

06/08/2009