Rassegna Stampa

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CAGLIARI, Celebrata la memoria dei ‘Martiri delle Foibe’. Targa del Parco imbrattata

Fonte: web Ad Maiora Media
12 febbraio 2019

CAGLIARI, Celebrata la memoria dei ‘Martiri delle Foibe’. Targa del Parco imbrattata


Con la consueta cerimonia, che si svolge ininterrottamente dal 2004, anno dell’istituzione per legge del “Giorno del Ricordo“, il Comitato “10 febbraio” ha ricordato la tragedia degli infoibati e degli esuli giuliano-dalmati. E’ stata depositata una corona d’alloro sulla lapide del Parco che ricorda i Martiri delle Foibe, alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni, delle associazioni dei profughi e d’arma.

Oltre 10.000 italiani vittime dei partigiani comunisti del maresciallo Tito nei territori della Venezia Giulia e della Dalmazia, nell’ambito di un progetto di pulizia etnica anti-italiana e, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, 350.000 cittadini costretti ad abbandonare la loro terra, le loro case, i loro beni per fuggire dal tanto decantato paradiso comunista, tra infinite difficoltà e sofferenze.

“In questo smemorato paese – ha sottolineato Fabio Meloni, in rappresentanza del Comitato – c’è ancora qualcuno di troppo che vorrebbe occultare o minimizzare questa tragica pagina di storia. Nonostante le parole pronunciate dal presidente della Repubblica Mattarella (‘una grande tragedia italiana’.. ‘un odio ideologico, etnico e sociale’… ‘una ferita di tutto il popolo italiano per troppo tempo accantonata’.. ‘propaganda legata al comunismo internazionale che dipingeva gli esuli come traditori, come nemici del popolo che rifiutavano l’avvento del regime comunista’) e nonostante quindici anni di vita della legge che ha istituito questa giornata, in tanti settori dell’opinione pubblica italiana c’è ancora tanta strada da percorrere. C’è un forte imbarazzo nell’affrontare la storia delle Foibe e dell’Esodo giuliano-dalmata soprattutto in alcuni settori politici e culturali, facilmente individuabili. Fortemente preoccupati per non aver mai fatto i conti coi propri album di famiglia e consapevoli che tra i responsabili delle Foibe ci fossero anche partigiani italiani”.

“Poi decenni e decenni di silenzio della politica, della cultura e della scuola italiana – ha aggiunto Meloni – che oggi hanno un naturale sbocco nelle ignobili iniziative dove regnano negazionismo e giustificazionismo (come i due convegni di Sassari ed Alghero, organizzati sotto l’egida dell’Associazione partigiani e con il patrocinio delle due amministrazioni comunali), piegando la verità storica alla propaganda politica, in una stucchevole polemica fascismo/antifascismo, che vorrebbe trasformare il ricordo di questa tragedia nazionale in un ricordo di parte. Ritrovarsi ogni anno in questa piazza, oltre al giusto omaggio ai nostri connazionali, assume un valore di fondamentale testimonianza per il riconoscimento unanime di questa tragedia”.

Nel suo intervento, Danilo Fadda, assessore agli Affari generali del Comune di Cagliari, ha ricordato che “per troppo tempo, per quasi 60 anni, si è rimossa questa pagina vergognosa” ed ha sottolineato l’importanza del ‘Giorno del Ricordo’ come “doveroso omaggio alle vittime delle foibe e dell’esodo, importante per rinvigorire la memoria. Ognuno di noi può dare il proprio piccolo contributo perché eventi del genere non si ripetano più, anche rispettando la Carta costituzionale, guardando ai suoi principi come vere e proprie regole di vita a cui ispirarsi quotidianamente”. Per Enrico Ruffi, rappresentante delle associazioni degli esuli, “questa tragedia ha subito l’omissione colposa di chi ha voluto nasconderla e nonostante le belle notizie, come quelle che sono arrivate dal Quirinale, c’è ancora chi vuole negare ed il nostro impegno sarà sempre quello di evitare che possa accadere”.

Anche Giuliano Lodes, profugo istriano, ha evidenziato come “60 anni di silenzio siano troppi e che seppure facciano piacere le parole del presidente Mattarella, resta resistenza dei negazionisti che non vogliono riconoscere una tragedia, una vera pulizia etnica. A riprova di ciò, anche le affermazioni violente senza giustificazione di alcune sezioni dell’Anpi, come quello di Rovigo, e seppure ci sia stata la smentita dei vertici nazionali queste opinioni fanno pericolosamente proseliti”.

 

“Una vicenda nella quale anche il potere giudiziario ha avuto una certa responsabilità – ha aggiunto Lodes – Oltre 10.000 vittime e  nella sola foiba di Basovizza furono ritrovati 300 metri cubi di cadaveri, frutto della presenza per 40 giorni delle truppe partigiane a Trieste. Ma la magistratura italiana non si è mossa, un silenzio assoluto che dura ancora oggi. A fronte di questo, però, abbiamo avuto la lezione del procuratore antinazisti che, a Sassari, ha snocciolato il frutto della sua attività. Come mai analoga attività non è stata svolta nei confronti degli assassini delle foibe?”.

 

Durante la cerimonia sono state anche ricordate le figure di Nerina Milia (“memoria storica del nostro arrivo a Cagliari – ha ricordato Lodes – che ha sempre partecipato a questa cerimonia con un fazzoletto con la scritta Istria”) e di Angelino Unali, finanziere sardo, miracolosamente sopravvissuto alla strage titina e testimone di quei terribili fatti.

 

Intanto, durante la notte, le ‘solite’ mani ignote (ma non troppo) avevano imbrattato la targa del ‘Parco Martiri delle Foibe’ inneggiando alla strage. (red)

(admaioramedia.it)