Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I due volti di viale Buoncammino In stato di abbandono il versante della passeggiata davanti all'ex

Fonte: L'Unione Sarda
23 gennaio 2019

I LAVORI.

La parte tra le piazze Aquilino Cannas e Fernando Pilia è stata ristrutturata di recente

I due volti di viale Buoncammino In stato di abbandono il versante della passeggiata davanti all'ex carcere

Viale Buoncammino rovinato e trascurato. Come una medaglia dal valore inestimabile, da un lato splendente e tirato a lucido, dall'altro rovinato e trasandato, il viale si mostra così agli occhi di chi lo percorre. La passeggiata storica dei cagliaritani presenta infatti un doppio volto. Se nella prima parte del viale - partendo da piazza Aquilino Cannas (sotto le mura di Porta Cristina) fino ad arrivare a piazzetta Pilia - la passeggiata sul lato panoramico è ben tenuta, con panchine pulite, vegetazione ordinata e la pavimentazione in granito e cemento architettonico, la situazione muta radicalmente sul versante del carcere, dove regnano incuria e trascuratezza.
I problemi
La passeggiata centrale non è stata coinvolta dal progetto di riqualificazione compiuto dall'amministrazione comunale tre anni fa. E la situazione è rimasta tale come era. Anzi, da quando è avvenuto il trasferimento dei detenuti nel nuovo carcere di Uta, questa parte del viale sembra ancor più desolante. Per essere una delle passeggiate storiche della città la situazione pare infatti di completo abbandono. Oltre al terreno, dissestato e rovinato dalle radici degli alberi, si segnalano in vario ordine buche, dossi, residui di tronchi abbattuti, nastro segnaletico svolazzante e lampioni tutt'altro che funzionanti. Al calar del sole, proprio l'illuminazione costituisce uno dei punti critici, in particolar modo in occasione degli attraversamenti che conducono ai giardini pubblici e in viale fra Ignazio. Anche viale don Giussani, strada che collega piazza D'Armi con viale Anfiteatro versa in uno stato d'incuria. La staccionata in legno è sostituita in più punti dalle transenne, le quali sono presenti in maniera pericolosa tra il marciapiede e la strada, dove sono state posizionate per delimitare alcuni crateri formatisi dopo la rimozione di alcune piante. In diversi punti la pavimentazione è saltata e quanto piove si formano numerose pozzanghere. Oltre il parapetto, dal quale è possibile ammirare il panorama della laguna, si ritrova spazzatura di varia provenienza.
Il degrado
Nello sterrato, situato di fianco all'ex carcere, il degrado accresce ulteriormente. Utilizzato come parcheggio dagli studenti dei vicini poli universitari, lo sterrato si è trasformato con il tempo in una piccola discarica a cielo aperto. Nella vegetazione, tra le erbacce che lo attorniano, è possibile rintracciare una quantità indefinita di rifiuti: bottiglie di vetro, salviette umide, una sedia di plastica completamente rovinata e sacchi dell'immondizia. Qualcuno ha perfino abbandonato un mastello per la raccolta differenziata. Tra lo sterrato e l'area adibita a spazio per i cani, sono parcheggiati un vecchio camper e una macchina in stato di completo abbandono.
Matteo Piano