Rassegna Stampa

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CAGLIARI, Dal 31 gennaio la mostra “Le Civiltà e il Mediterraneo”: 550 pezzi da prestigiosi musei eu

Fonte: web Ad Maiora Media
2 gennaio 2019

 

 


Dal 31 gennaio 2019, al Museo Archeologico ed al Palazzo Comunale a Cagliari, si terrà la mostra internazionale “Le Civiltà e il Mediterraneo” con l’esposizione di un patrimonio archeologico millenario. La mostra – interamente finanziata coi fondi Por-Fesr 2014-20, ed anticipata nel dicembre 2017 durante un convegno internazionale con curatori e studiosi di importanti musei italiani, europei e del bacino mediterraneo – rientra nell’accordo di collaborazione pluriennale siglato, lo scorso 21 giugno a San Pietroburgo, tra l’Assessorato regionale del Turismo, Museo statale Ermitage, Polo Museale della Sardegna – MiBac, Fondazione di Sardegna, Comune di Cagliari ed il coinvolgimento di Ermitage Italia.


In esposizione 550 reperti che coprono un arco temporale dal Neolitico al primo millennio a.C., fulcro del progetto espositivo curato da Yuri Piotrovsky del Museo Ermitage, Manfred Nawroth del Pre and Early History-National di Berlino, in collaborazione con Carlo Lugliè, docente all’Università di Cagliari, e Roberto Concas, direttore del Museo Archeologico cagliaritano e con il coinvolgimento del Museo nazionale Georgiano di Tbilisi, dell’History Museum of Armenia di Erevan e del Marq di Alicante. 149 i pezzi provenienti in prestito dall’Ermitage, 149 arrivano dall’Archeological Museum di Salonicco, 97 in prestito dal Pre and Early History-National Museums di Berlino, 34 dal Mann di Napoli, 8 dal Musèee de Bardo di Tunisi, mentre i restanti 97 dalle collezioni dei musei di Cagliari, Sassari e Nuoro. Un mosaico che parte dalle testimonianze archeologiche sarde, abbraccia le diverse culture e aree del Mediterraneo e del Caucaso per mettere in luce connessioni e differenze, restituendo alla Sardegna la centralità nel panorama preistorico. Sarà visitabile fino alla fine di maggio 2019.

“La Sardegna possiede un’eredità storica e archeologica tanto straordinaria quanto ancora poco conosciuta nel mondo – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru – Crediamo sia giusto impegnarci al massimo perché questo patrimonio così peculiare abbia una visibilità internazionale crescente, tale da intercettare ampie fasce di quel turismo che negli anni sta diventando sempre più colto, sempre più curioso, sempre più alla ricerca di qualità nel paesaggio, nel cibo, nella storia, nell’archeologia. La Sardegna nel Mediterraneo antico non era isolata ma, al contrario, avamposto centralissimo, luogo e intreccio di connessioni. Un ruolo importante che abbiamo avuto e che oggi, in questo particolare momento storico, siamo più che mai chiamati a continuare a svolgere per favorire il dialogo tra la sponda nord e la sponda sud”.

Per Barbara Argiolas, assessore regionale del Turismo, con la mostra si vuole “posizionare la Sardegna sulle rotte del grande turismo culturale. Abbiamo necessità di valorizzare, raccontare e promuovere il nostro straordinario patrimonio archeologico e storico, e con questa esposizione lo facciamo in rapporto alle civiltà che nei millenni sono sorte sulle sponde del mar Mediterraneo e con il coordinamento scientifico delle più importanti istituzioni internazionali. La cultura, materiale e immateriale, è sempre più capace di contribuire allo sviluppo sostenibile della nostra isola e creare benessere e occupazione nei territori”.

“Il Polo museale della Sardegna – ha aggiunto Giovanna Damiani, direttrice del Polo Museale della Sardegna – racchiude al suo interno tutte le anime che, da un capo all’altro dell’isola, nella straordinaria varietà delle sue collezioni, raccontano una storia cultuale lunga oltre 6/7 mila anni”. “In questo particolare momento storico – ha detto Concas –  dove emerge il drammatico tema dell’immigrazione, il museo ancora una volta si apre alla socialità, all’integrazione attraverso la conoscenza, considerando il Mediterraneo una condizione che unisce e non isola”. (red)

(admaioramedia.it)